Milano, arrestata la baby gang dell’Arco della Pace

Baby gang a Milano, arrestati 9 minorenni

Da cinque mesi erano il terrore della zona dell’Arco della Pace e dell’hinterland milanese. Una baby gang a tutti gli effetti, che per pochi euro (dai 5€ ai 50€), due occhiali da sole, addirittura anche dei cappellini e alcuni cellulari, erano capaci di rompere una bottiglia di vetro e minacciare le proprie vittime. Nove ragazzini italiani, tra i 15 e i 22 anni, sono stati arrestati questa mattina dai Carabinieri, tutti incensurati, con l’accusa di rapina aggravata e lesioni. L’inchiesta si è focalizzata su una ventina di episodi avvenuti tra giugno 2017 e aprile 2018. Tra loro anche tre ragazze, colpevoli per aver fatto parte di questa baby gang.

L’indagine è stata chiamata “Paranza“, in riferimento alla violenza degli adolescenti descritta nel libro di Roberto Saviano, La paranza dei bambini. In più occasioni la baby gang avrebbe avvicinato le giovani vittime con la scusa di chiedere una sigaretta per poi dare il via al pestaggio con i propri complici. Nei due provvedimenti si fa riferimento a una particolare efferatezza e all’uso di coltelli, spranghe e bottiglie di vetro. Secondo i Carabinieri il loro capo era un 17enne molto carismatico, il quale sarebbe stato lui a togliere il tappo rosso da una pistola ad aria compressa per farsi dare la refurtiva. Il branco ha mandato in ospedale anche un ragazzo di 20 anni per venti giorni, dopo che era stato aggredito per futili motivi con una bottiglia di vetro, spaccatagli sul braccio.

Alcuni membri di questa baby gang sono figli di gente con precedenti penali mentre altri provengono da famiglie senza problemi con la giustizia. Resta sicuramente la violenza a impressionare: certamente non spiegabile con i pochi grammi di hashish e marijuana rinvenuti durante le perquisizioni domiciliari. Al momento della cattura, davanti alle famiglie, alcuni tra i ragazzi hanno fatto un po’ di resistenza, altri si sono chiusi nel silenzio. Nessuno, sembrerebbe, avrebbe mostrato pentimento o chiesto scusa.

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