A 100 anni dalla morte di Modigliani, continua la ricerca dei falsi

Il 24 gennaio 1920 moriva Amedeo Modigliani, uno dei più grandi artisti dell’età moderna. Il mercato attuale ci dice che, su 337 opere accreditate come originali nel catalogo di Ambrogio Ceroni, ne circolano oltre 1200 con la firma dell’artista; finita l’abnegazione per l’arte rimane un volume d’affari di svariati miliardi e tante opere false disseminate nei musei di mezzo mondo.

Nudo sdraiato, a braccia aperte, (1917/1918)
La genesi di un mito

Amedeo compie i primi passi nel mondo dell’arte nella sua Livorno e poi fugge via per discostarsi dalla pittura dei macchiaioli. Ma il destino ha in serbo per lui l’archetipo dell’artista maledetto, che sarà ricordato nei libri di storia per la sua sregolatezza, per i nudi dai lunghi colli e per un’esistenza autolesionista.

Modigliani va a Parigi per diventare Modigliani. Lì lo attendono Picasso, Soutine, Kisling e Utrillo, per condividere l’assenzio, il vino e le donne, che a quel tempo venivano considerate indecenti, comprese le sue amanti più famose.

Jeanne Hébuterne con cappello, (1918)
Un successo folgorante

Con l’espressività racchiusa nei suoi ritratti raggiunse un trionfo fulmineo. Quanto più era grande la sua capacità di farsi del male preservando un aura d’eleganza, tanto più riusciva a guadagnare la venerazione di chi gli stava accanto. Al Salon d’Automne, e sotto i vecchi lampioni di Parigi, non si parlava d’altro.

Modigliani muore in un letto d’ospedale consumato dalla tubercolosi dopo una vita di eccessi. Il giorno dopo la sua morte, già alcuni mercanti cercarono di racimolare denaro con le sue opere offrendo quasi il doppio per schizzi e ritratti che non avrebbero mai acquistato con il pittore ancora in vita.

All’alba del 26 gennaio, Jeanne Hébuterne, la sua compagna in attesa del suo secondo figlio, si suicida lanciandosi nel vuoto da un palazzo di Montparnasse, portandosi dietro molti interrogativi.

Nudo disteso (su lato sinistro), (1917)
Il giro di affari

Si è scritto tanto su Amedeo Modigliani, senza mai approfondire il traffico di denaro che la sua fama ha generato. Per capire la portata finanziaria di queste operazioni basta ricordare che lo scorso 19 giugno 2019, la casa d’aste londinese Sotheby’s ha venduto l’opera Giovane uomo seduto, con le mani incrociate sulle ginocchia a 18 milioni di sterline. 

Nella vendita dedicata agli impressionisti e all’arte moderna del 14 maggio 2018, il grande quadro Nudo disteso (sul lato sinistro) è diventata l’opera d’arte più costosa venduta all’asta nella storia di Sotheby’s, 157 milioni di dollari. Un po’ troppo per un pittore che viveva di stenti.

Le inchieste

Non si sa esattamente quanti falsi ci siano oggi in circolazione, difficile calcolare questo enorme patrimonio economico. Solo una giornalista come Dania Mondini, che ha condotto rubriche economiche e notiziari per il Tg3 e per RaiNews24, e Claudio Loiodice, ispettore di polizia ed esperto di crimini finanziari, hanno cercato di ricostruire questo traffico di affari con un’inchiesta dettagliata, raccontata poi nel libro L’affare Modigliani, pubblicato nel 2019.

E poi, Carlo Pepi, collezionista e massimo esperto dell’opera di Amedeo Modigliani, ha rivelato molti falsi e ha fondato l’Istituzione Casa Natale Modigliani, dove ha creato un centro studi con libri e documenti inerenti alla figura dell’artista e ha tenuto numerose e importanti mostre.

Gli Archivi Legali

Modigliani muore molto giovane senza creare alcun archivio delle sue opere. L’archivista Christian Parisot si arroga il diritto di autenticazione delle opere di Modì, entrando nelle grazie di sua figlia Jeanne. Nel 1982 Parisot chiede la cessione dei diritti morali dell’archivio, cercando di convincere le figlie di Jeanne Hébuterne.

Il 1983 è l’anno della nascita degli Archivi Legali Amedeo Modigliani. Jeanne è detentrice di tutti i diritti. Secondo Parisot, lei gli avrebbe ceduto ogni potere. La volontà della donna, e questa indiscrezione era circolata spesso anche a Livorno, era quella di cedere gli Archivi alla città toscana.

Ma la gestione resta nelle mani di Parisot. L’archivista tenta di vendere i diritti a collezionisti stranieri, poi li cede all’Istituto Modigliani di Luciano Renzi e infine vengono venduti alla mercante d’arte Maria Stellina Marescalchi. Parisot ha una condanna definitiva come falsario ed è stato arrestato due volte, sia in Francia che in Italia.

Le ultime truffe

Il caso della mostra al Palazzo Ducale di Genova nel 13 luglio 2017 dedicata al grande artista italiano è un pullulare di opere false. Un nucleo dei carabinieri, su mandato delle procura, sequestrano 21 opere presunte di Modigliani: tre di Kisling, altre tre realizzate a quattro mani e quindici del solo Modigliani.

Si tratta di circa un miliardo di euro. È uno scandalo internazionale. A segnalare quelle opere come false, il critico Carlo Pepi e Marc Restellini. Finiscono nel registro degli indagati, Rudy Chiappini, Josef Guttmann, Massimo Vitta Zelman e Stefano Zuffi, unico a uscire dall’inchiesta.

Rino Terracciano

giornalista praticante e curatore d'arte. Scrive per Masterx-IULM. Ha lavorato e collaborato con Accademie e Istituzioni museali come Académie de France à Rome, Accademia di Francia in Roma, Villa Medici; Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, Napoli.

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