Sventato il rischio siccità in Lombardia: le piogge salvano l’Estate

La Lombardia sembra aver sventato il rischio siccità per l’estate 2024. I timori di un nuovo annus horribilis come quello del 2022 sono acqua passata.  La mancanza di acqua non sarà un problema, anzi, proprio le grandi risorse idriche potrebbero creare problemi inversi, ma sempre ben accetti dalla comunità agricola.

Questione di acqua

Quando Amedeo Cattaneo risponde al telefono è in macchina. Sta andando a comprare i diserbi per l’orzo, perché pioverà anche sabato e domenica della prossima settimana. «Con le ultime piogge, abbiamo ricevuto più di duecento millimetri d’acqua. Ci sentiamo molto tranquilli per l’estate. Anche se le operazioni di aratura, preparazione dei terreni e le concimazioni si sono dilungate per le precipitazioni, non importa. Più piove e più è facile coltivare».

Cattaneo è ex-presidente di Confagricoltura Lombardia, membro della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) e proprietario dell’azienda agricola Paradiso di San Zenone al Lambro, comune in provincia di Milano incastonato tra alto milanese e basso lodigiano. La sua famiglia si occupa di agricoltura da ormai quattro generazioni. L’impresa, nata come impianto di trasformazione di latte di vacca, è a indirizzo cerealicolo.

Amedeo Cattaneo, ex-presidente di Confagricoltura Lombardia, membro della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) e proprietario dell’azienda agricola Paradiso di San Zenone al Lambro.

Amedeo Cattaneo conosce bene l’importanza dell’acqua nell’agricoltura. Addirittura, ci tiene a ricordare come un suo antenato illustre, l’eroe risorgimentale Carlo Cattaneo, scrisse proprio: «Cosa sarebbe della pianura se non riuscissimo a utilizzare questa ricchezza di acqua?».

La zona dove opera l’azienda Paradiso è una zona fortunata rispetto alla siccità. All’agricoltore piace descriverla come una «conca d’oro». Questo perché si trova tra chilometri di reticoli di canali e utilizza l’acqua del Canale Muzza, una diramazione del fiume Adda che si estende per 50km da Cassano d’Adda a Castelnuovo Bocca d’Adda.

L’annus horribilis in Lombardia

Ricorda bene, però, il 2022, l’annus horribilis dell’agricoltura italiana, in cui la Pianura Padana ha sperimentato la peggiore siccità degli ultimi due secoli. Quell’anno, nonostante la sua posizione ottimale, anche l’azienda di Cattaneo ha avuto momenti difficili. «Per un mese siamo stati in costante attesa per i bollettini del Consorzio di Bonifica Muzza perché non sapevamo se il giorno dopo l’acqua sarebbe stata sufficiente o meno. Siamo stati svegli parecchie ore, anche di notte, per evitare che l’acqua andasse in fuga. Ovvero, evitare che non venisse fermata dopo la pioggia o dopo un’irrigazione e che ritornasse nei fiumi. È normale che in questo contesto ci sono state aree dove non si è potuto coltivare. Come nel Pavese, dove la sommersione del riso non è sempre stata possibile, e nel Cremasco».

Uno dei campi adibiti alla coltivazione dell’azienda Paradiso.
I dati dell’AIPo 2024 per la Lombardia 

Quest’anno, però, la situazione è l’opposto. Come raccontato da Cattaneo, «nonostante gli allarmismi per una potenziale siccità, la situazione idrica è ottima. Anzi, si fa fatica a entrare in campagna proprio per le piogge dell’ultimo periodo».

Si prospetta dunque un’estate idrica tranquilla senza lo spauracchio siccità per l’azienda Paradiso e per gli altri agricoltori della Lombardia. A migliorare la situazione, spiega Cattaneo, interverrà anche la neve: «le nevicate previste sulle Orobie lecchesi che influiscono sul Lago di Como e, quindi, sull’Adda, porteranno sicuramente altre risorse importanti».

Le sensazioni di Amedeo Cattaneo sono confermate anche dall’Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPo). Secondo gli ultimi dati idrologici diffusi dall’organizzazione, il livello idrico del distretto è più che soddisfacente. Tutte le sezioni principali del fiume Po (Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte e Pontelagoscuro) si trovano in condizioni di umidità moderata e, nel caso di Piacenza, addirittura estrema. Anche sulle Alpi la neve ha registrato importanti livelli. Le comunità alpine che superano i 1300 metri sono state ricoperte da manti superiori ai 100cm.

A rendere ancora più rosea la situazione della Lombardia, le aree collinari del distretto, investite da importanti precipitazioni, e i volumi raccolti dai laghi prealpini in linea alla condizione idrica “nella norma”. Considerano l’acqua dei Laghi, i volumi del manto nevoso e i volumi nei primi 60cm di sottosuolo, l’AIPo stima una complessiva disponibilità distrettuale tra gli 8 e i 9 miliardi di metri cubi, senza considerare le falde profonde.

Un’altra foto di una delle coltivazioni dell’azienda Agricola Paradiso.
L’inverno meteorologico 2024

Senza dubbio, il ruolo chiave è stato giocato dalle precipitazioni che, nell’inverno meteorologico 2024 hanno raggiunto ottimi livelli. Il ritmo delle stagioni, infatti, segue un andamento diverso per chi studia il clima. Se per il calendario astronomico l’inverno è iniziato il 21 dicembre e finito lo scorso 20 marzo, per i meteorologi è iniziato il 1° dicembre e si è concluso il 29 febbraio.

Samantha Pilati, meteorologa dell’Osservatorio Meteorologico Duomo.

A raccontare lo sviluppo meteorologico dell’inverno è stata Samantha Pilati, meteorologa responsabile dei servizi meteo della Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo. Secondo l’esperta, i dati di quest’anno sulle precipitazioni fotografano una realtà decisamente migliore rispetto agli anni scorsi: «nella zona di Milano Centro, solo nei mesi di gennaio e febbraio 2024 sono caduti 225,7 mm di pioggia. Nello stesso periodo, nel 2023 erano solamente 41,2 mm e nel 2022, anno di maggiore siccità, erano caduti poco più di 11,4 mm. Tutto l’anno è stato all’insegna di piogge scarse, infatti si è concluso con 392,3 mm di pioggia, mentre già l’anno scorso la situazione è stata decisamente migliore, perché siamo arrivati a 926,9 mm».

In meteorologia, per valutare le condizioni atmosferiche di uno specifico luogo, si utilizzano i CLINO (CLimatological NOrmals), periodi trentennali di riferimento per la valutazione. I due principali sono il 1961-1990, usato per studiare i cambiamenti climatici, e il 1991-2020, per descrivere il clima attuale. «Tuttavia», avverte la dottoressa Pilati, «i cambiamenti climatici rapidi degli ultimi decenni rendono il periodo più recente meno rappresentativo. Ad esempio, il valore medio annuale delle precipitazioni per Milano nel periodo 1991- 2020 è di 936,3 mm, ma il 2022 ha avuto un terzo in meno delle precipitazioni attese, risultando critico».

I livelli di precipitazione

Il 2023, invece, è iniziato con un periodo asciutto, seguito da una fase piovosa da maggio ad agosto che ha trovato il suo acme a luglio quando sono caduti 160,9 mm rispetto alla media CLINO di 73,2 mm, più della metà di quanto atteso. Per quanto riguarda l’inverno meteorologico 2024, il mese di dicembre è stato poco piovoso, perché ha fatto registrare solo poco più di 10 mm rispetto a un valore atteso di 59,5. Invece, gennaio ha chiuso in perfetta media, perché sono caduti 50,5 mm rispetto a 56,4mm, mentre febbraio è stato molto più piovoso del normale (sono caduti 175,2 mm rispetto a un valore atteso di 50,2mm quindi tre volte tanto).

Comparazione tra il trentennio 1991-2020 e il biennio 2023-2024. Fonte: Osservatorio Meteorologico Duomo.

Tradotto in giorni, tra gennaio e febbraio a partire dal 18 per 20 giorni consecutivi non ci sono state precipitazioni. In seguito, dal 9 all’11 febbraio ci sono stati tre giorni di pioggia, seguiti da altri dieci giorni di assenza e, infine, dal 22 febbraio al 6 marzo è piovuto tutti i giorni ininterrottamente, con un picco il 27 febbraio in cui sono caduti 42,1mm di pioggia. Ad oggi a marzo, secondo l’Osservatorio, sono caduti 105,4 mm, quasi il doppio della media del mese (55.3 mm).

Per Samantha Pilati è importante sottolineare che la differenza in questo contesto è giocata «dall’alternarsi di lunghi periodi senza pioggia a periodi invece dove in breve tempo cadono grandi quantitativi, come per esempio è successo adesso tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo. E questo ovviamente comporta anche dei problemi per chi si occupa di agricoltura e gestione del suolo, perché si passa da situazioni di suolo arido per assenza di piogge a un suolo che fa fatica ad assorbire e a smaltire i grandi quantitativi di pioggia che cadono in poco tempo».

 

 

Ettore Saladini

Laureato in Relazioni Internazionali e Sicurezza alla LUISS di Roma con un semestre in Israele alla Reichman University (Tel Aviv). Mi interesso di politica internazionale, terrorismo, politica interna e cultura. Nel mio Gotha ci sono gli Strokes, Calcutta, Martin Eden, Tondelli, Moshe Dayan, Jung e Wes Anderson. In futuro mi vedo come giornalista televisivo.

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