“Alla ricerca della vita”: conservazione, esposizione e scoperte al Museo Egizio di Torino

Nel 2021  il Museo Egizio di Torino ha inaugurato una nuova sala, chiamata Alla ricerca della vita: cosa raccontano i resti umani?

Lo spazio ha un duplice scopo. Da una parte garantire l’opportuna conservazione delle decine di mummie di proprietà della fondazione torinese. Dall’altra, l’allestimento vuole farsi portatore di nuove informazioni per il pubblico, mostrando sei corpi che ripercorrano una sorta di vita ideale.

Al centro dell’ambiente un vault a temperatura e umidità controllate. Sono 91 i resti umani che hanno trovato qui la loro nuova casa. Il loro stato di conservazione, unito alla differenza nelle tecniche utilizzate per l’imbalsamazione, rende necessaria la presenza di team di restauratori molto variegati.

Il percorso di visita, disposto a ferro di cavallo attorno al deposito, è formato da teche dai vetri opachi, il cui interno risulta visibile solo con le luci accese. Gli individui selezionati per l’esposizione rappresentano sei differenti fasi della vita umana al tempo degli antichi egizi: gravidanza, infanzia, adolescenza, età adulta iniziale e avanzata, vecchiaia.

Il lavoro sulla sala ha riservato anche nuove scoperte, alcune potenzialmente molto importanti per l’egittologia tutta. Dal reale sesso della giovane Meres, a lungo considerata un ragazzo, alla nuova datazione del visir Imhotep, che potrebbe anticipare di un secolo la cronologia che conosciamo, le sorprese non sono mancate.

Per approfondire l’argomento, che MasterX ha trattato in esclusiva:

Umberto Cascone

Nasco a Savona in un rovente mattino di agosto del 2000. Sin da bambino mi interesso di tematiche militari, passione che porto avanti ancora adesso. Negli anni nuovi argomenti iniziano a affollarmi la mente: dalla politica estera a quella interna, passando per una dose abbondante di storia. L'università mi regala l'amore per la radio, che mi spinge a entrare in RadioIULM e a prendere le redini prima del reparto podcast (marzo 2022-ottobre 2023) e poi dell'intera emittente (settembre 2022-gennaio 2023). Ho tanta voglia di fare, di raccontare il nostro tempo, fatto anche di argomenti spesso trascurati, eppure importantissimi. Ci riuscirò? Sarebbe bello dire, alla Manzoni, che lo giudicheranno i posteri. Ma l'unica risposta sincera è: lo spero.

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