Blue Ghost è sulla Luna, strumento italiano tra le attrezzature

“Houston, Eagle è atterrato”. Il messaggio radio tra gli astronauti dell’Apollo 11 e il centro di controllo della Nasa 56 anni fa. Domenica mattina, la sonda Blue Ghost dell’azienda americana Firefly Aerospace è allunata con successo. Si tratta della prima azienda spaziale privata a raggiungere questo traguardo. Prima di oggi solo nazioni avevano raggiunto questo risultato. La missione è finanziata dal programma commerciale Nasa (Clps) e funzionale al progetto Artemis per il ritorno dell’uomo sulla Luna.

Scopo della missione

Il satellite è stato lanciato a gennaio dal razzo Falcon9 di SpaceX da Cape Canaveral, Florida. Il lander trasporta dieci strumenti scientifici per l’analisi della superficie, sottosuolo e atmosfera lunare. L’obbiettivo è raccogliere più dati possibili sulla polvere che ricopre il nostro satellite e che tanto preoccupa ingegneri e scienziati della Nasa per i suoi possibili effetti su strumenti ed apparecchiature elettroniche. In vista di riportare l’uomo sulla Luna, interessa anche sapere i possibili effetti sulla salute degli astronauti di radiazioni del cosmo e della polvere di regolite. Le rilevazioni dovrebbero durare due settimane, la lunghezza di un giorno lunare.

La visuale di Blue Ghost della Terra

In dotazione alla sonda c’è anche uno strumento di fabbricazione italiana. L’azienda Qascom di Bassano del Grappa ha ideato e costruito un’antenna capace di raccogliere un «debolissimo» segnale secondario della cintura di satelliti Gps e Galileo intorno alla Terra. L’obiettivo è quello di stabilire la posizione della sonda durante il viaggio e sulla superficie lunare grazie a questo segnale.

Il successo della sonda Blue Ghost è solo il primo di quello che potrebbe divenire uno spazio più affollato. Giovedì un altro lander dovrebbe toccare il suolo lunare. La sonda di Intuitive machines (USA) ha come bersaglio il polo sud. Per la società di Houston questa è la seconda missione verso la Luna, la prima è purtroppo fallita dopo la rottura di una gamba del rover, che ne ha causato il suo ribaltamento e la parziale inutilità. Mancano invece ancora tre mesi perché la sonda giapponese ispace raggiunga il nostro satellite.

No Comments Yet

Leave a Reply