Wes Anderson: «The French Dispatch, la mia lettera d’amore al giornalismo»

Sappiamo ancora poco, ma già dalle prime immagini del trailer dell’ultimo film di Wes Anderson si percepisce l’ironia e tutta l’originalità di cui il regista è capace.

The French Dispatch nasce da un amore che Anderson nutre fin da ragazzo: il giornalismo. Il regista infatti ambienta in un’immaginaria cittadina francese la storia di un magazine in lingua inglese, omaggio esplicito al settimanale The New Yorker.

Poster di The French Dispatch, il nuovo film di Wes Anderson

Da ragazzo Anderson non solo leggeva il periodico, ma ne collezionava le uscite. In cerca di ispirazioni per la realizzazione del film, il regista è andato a consultare le edizioni degli anni ’40.

La trama si snoda intorno alla pubblicazione di un numero commemorativo in seguito alla morte del direttore del giornale, che ne ripercorre le storie più celebri. Nel film vengono approfonditi tre degli articoli presenti nel periodico: il rapimento di uno chef, la condanna all’ergastolo di un artista per un duplice omicidio e un reportage sulle rivolte studentesche del ’68.

Squadra che vince non si cambia: dopo lo stellare successo della pellicola Grand Budapest Hotel del 2014, il direttore della fotografia Robert Yeoman ha lavorato di nuovo spalla a spalla con Anderson.

I personaggi, ovviamente bizzarri, sono interpretati da grandi del cinema che perfettamente si prestano al genere anderseniano come: Benicio Del Toro, Timothée Chalamet, Saoirse Ronan, Owen Wilson e Adrien Brody.

Timothée Chalamet in The French Dispatch

Dialoghi strampalati, set teatrali e colori pastello, chiari segni d’autore che si intravedono già nel trailer, danno il via alla trepidante attesa per la diffusione nelle sale italiane. La pellicola dovrebbe uscire nel nostro paese a luglio, ma non è da escludere che la prima nazionale avvenga sugli schermi al 73esimo Festival di Cannes.

The French Dispatch è una lettera d’amore al giornalismo e ai giornalisti. Un film che esprime la passione per la carta stampata e la capacità di trovare e raccontare storie.

 

Vittoria Frontini

Ho delle voci in testa, così scrivo. Mezza romana e mezza milanese. Sono cresciuta tra set, teatri, musica e tanti libri: le mie continue fonti di energia. Dopo la laurea in Lettere Moderne ho cominciato a scrivere per MasterX. Ballo, viaggio e guardo i film di Walt Disney.

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