Morto Unabomber, il criminale che terrorizzò gli USA

Sabato 10 giugno è scomparso all’età di 81 anni Theodore Kaczynski, alias Unabomber. Il bombarolo statunitense che, dalla fine degli anni Settanta alla metà degli anni Novanta terrorizzò gli Stati Uniti, è stato trovato morto intorno alle 8 del mattino in una prigione federale in North Carolina. Il criminale stava scontando l’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata dopo il suo arresto avvenuto nel 1996.

Un genio criminale

Nato nel 1942 a Evergreen Park, Illinois, Theodore Kaczynski mostrò presto un’intelligenza fuori dal comune. Il suo genio lo portò prima ad Harvard all’età di 16 anni e successivamente a un dottorato in matematica presso l’Università del Michigan. Ma nel 1971 decise di cambiare radicalmente la sua vita, ritirandosi dalla società per vivere in una capanna isolata nel Montana.

Theodore Kaczyinski, all’epoca brillante studente universitario

Il brillante matematico divenne noto come Unabomber solo dopo il ritiro da una carriera accademica promettente. Dal 1978 al 1995, Kaczynski intraprese una campagna di terrorismo inviando pacchetti bomba a diverse personalità scientifiche e industriali, causando tre morti e 23 feriti. Il suo obiettivo era fermare quella che riteneva essere la distruzione della natura e dell’umanità da parte della tecnologia moderna.

La società industriale e il suo futuro

L’FBI aveva iniziato a indagare su questa serie di attentati fin dal primo. Ma fu solo nel 1995 che la figura dell’Unabomber emerse pienamente. Kaczynski, cercando di diffondere le sue ideologie anti-tecnologiche, inviò il suo famoso “Manifestoa diversi giornali, minacciando di continuare gli attentati se non fosse stato pubblicato.

Una foto di Unabomber con a fianco il suo Identikit fatto dalla polizia

Il Manifesto, intitolato La società industriale e il suo futuro, svelava il suo disprezzo per il sistema tecnologico e la società moderna. In esso, Kaczynski descriveva la tecnologia come una forza maligna, incapace di essere controllata o governata, destinata a dominare la vita dell’uomo.

La cattura 

La svolta nel caso avvenne quando il fratello di Kaczynski, David, riconobbe lo stile di scrittura e le idee espresse nel Manifesto. Collaborò con l’FBI e, nel 1996, Kaczynski fu arrestato nella sua capanna nel Montana.

L’arresto del terrorista Unabomber

Il processo fu tumultuoso. Kaczynski si dichiarò colpevole, evitando la pena di morte ma venendo condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. Da allora, è rimasto in prigione, lasciando dietro di sé una traccia di devastazione e un oscuro ritratto del genio distorto.

L’Unabomber rimane uno dei criminali più inquietanti nella storia americana. Non solo per la sua violenza, ma anche per le sue motivazioni radicali. La sua storia è un monito sulla fragilità della mente umana e sull’oscurità che può derivare dall’isolamento e dalla paura della modernità e delle nuove tecnologie.

Andrea Carrabino

Braidese per nascita, milanese per scelta. Laureato prima in Scienze Politiche e poi in Scienze del Governo. Amo la politica, ma non la vivrei. Juventino sfegatato e amante delle serie tv e del cinema. Toglietemi tutto, ma non The Office

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