AI: per il 61% degli americani sono una «minaccia per la civiltà»

L’intelligenza artificiale (AI) sta rapidamente diventando parte integrante della vita quotidiana. Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos del 16 maggio 2023, il 61% degli americani ritiene che l’intelligenza artificiale «possa rappresentare una minaccia per la civiltà».

Solo un giorno prima, Sam Altman – CEO di OpenAI, la startup dietro ChatGPT – ha dichiarato a una commissione del Senato Usa che l’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe interferire con le prossime elezioni americane. Secondo Altman, la possibilità che ciò possa avvenire è «significativa». Proprio per questo la tecnologia delle AI «necessita di una regolamentazione». Di seguito, l’estratto dell’intervento.

Le implicazioni profonde dello sviluppo delle AI, così come le risposte del pubblico, dell’industria e del governo, meritano un’analisi dettagliata.

La percezione pubblica delle AI

Secondo il sondaggio Reuters/Ipsos, la maggioranza degli americani ritiene che la rapida crescita della tecnologia dell’intelligenza artificiale potrebbe mettere a rischio il futuro dell’umanità. Più dei due terzi degli intervistati sono preoccupati per gli effetti negativi dell’AI. Il 61% ritiene che potrebbe minacciare la civiltà.

Curiosamente, coloro che hanno votato per Donald Trump nel 2020 esprimono livelli di preoccupazione più elevati, con il 70% degli elettori di Trump – rispetto al 60% degli elettori di Joe Biden – concordi sul fatto che l’AI potrebbe minacciare l’umanità.

A parte le preoccupazioni diffuse per le intelligenze artificiali, gli americani attribuiscono maggiore importanza alla criminalità e all’economia. Il 77% sostiene l’aumento dei finanziamenti alla polizia per combattere la criminalità, mentre l’82% è preoccupato per il rischio di una recessione.

In base alle convinzioni religiose, i cristiani evangelici erano più propensi a «concordare fortemente» che l’AI presenta rischi per l’umanità, con il 32% rispetto al 24% dei non evangelici. D’altronde le capacità delle AI sono tanto spaventose quanto sorprendenti, come si vede da questo video generato da un’intelligenza artificiale in cui Bill Gates e Socrate conversano tra loro.

La risposta dell’industria e del governo

ChatGPT di OpenAI è diventato l’applicazione in più rapida crescita di tutti i tempi, catapultando l’AI sulla scena del discorso pubblico. «Gli americani potrebbero non rendersi conto di quanto l’AI sia già pervasiva nella loro vita quotidiana, sia a casa che al lavoro», ha dichiarato a Reuters Ion Stoica, professore all’UC Berkeley e co-fondatore dell’azienda di AI Anyscale.

Le preoccupazioni sulla potenziale manipolazione dell’AI per interferire con l’integrità delle elezioni americane e globali sono state sollevate dal CEO di OpenAI, Sam Altman, durante un’audizione al Senato americano.

«Non c’è modo di rimettere questo genio nella bottiglia. A livello mondiale, questo è in esplosione», ha detto il senatore Cory Booker, durante l’interrogazione in Senato ad Altman su come regolare al meglio l’AI.

Tra minaccia e opportunità
Sebastian Thrun, fondatore di Google X e professore d’informatica a Stanford

Sebbene l’AI possa rappresentare una minaccia, è importante non perdere di vista i numerosi benefici che potrebbe portare. «Le preoccupazioni sono legittime, ma quello che manca nel dialogo generale è: perché stiamo facendo tutto questo?» Si è chiesto Sebastian Thrun, professore di informatica a Stanford e fondatore di Google X, la sezione semi-segreta di Google che si occupa di ricerca e sviluppo.

«L’AI aumenterà la qualità della vita delle persone e ci aiuterà a essere più competenti ed efficienti». Per il momento, a farla da padrona è un sentimento di paura generalizzato.

 

Ivan Torneo

Giornalista praticante. Siciliano trapiantato a Milano. Motivato, eclettico, curioso. Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Teorie della Comunicazione. Il mio obiettivo è il giornalismo televisivo, la mia motivazione incrollabile.

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