Tanzania, il triste destino degli albini

Quello che non sapete sul destino degli albini in Tanzania

In Tanzania l’albinismo è un’anomalia congenita molto estesa rispetto al resto del continente africano. Si stima che un caso su 1400 ne soffra, probabilmente a causa dei diffusi legami fra consanguinei. Un numero parecchio elevato se si pensa che in tutto il mondo la proporzione è 1 su 20.000. Ma mentre altrove i soggetti affetti da tale sindrome sono trattati rispettosamente, lo stesso non si può dire dell’Africa, dove gli albini vengono perseguitati, evirati, mutilati o direttamente uccisi a scopo terapeutico.

L’albinismo è una malattia che consiste nell’assenza totale di un enzima della melanina e rende la pelle molto chiara, come tale può provocare un’elevata suscettibilità dell’epidermide alle ustioni solari e ai tumori della cute. Proprio a causa di questa peculiarità, in Tanzania, paese estremamente superstizioso, gli albini vengono tormentati.

Quando un tanzaniano è alla ricerca di un lavoro o ha un problema, è solito recarsi dallo stregone (o sciamano) di turno e ricevere come consiglio quello di praticare qualche macabra azione nei confronti di un albino, spesso addirittura un bambino. Le persone affette da questa anomalia vengono considerate portatrici di poteri magici. I loro corpi, infatti, vengono mutilati per ricercare l’oro in miniera, usati dagli stregoni per predire il futuro e gettare il malocchio. Non solo, i seni e i genitali degli albini sono considerati adatti a curare l’infecondità.

Non importa che sia una donna, un bambino o un anziano, la parola dello stregone è legge. Questo perché tale usanza è più antica dell’invenzione della ruota. Persino l’ex capo di Stato, Jakaya Kikwete, che a febbraio 2016 promosse l’arresto di 200 avidi stregoni, rei di aver condannato a morte circa ottanta albini in meno di dieci anni, possiede un guaritore personale.

Molti africani – ricorda la Bbc – ammettono di sputare per terra al loro passaggio «per scacciare il malocchio». Non è bastata nemmeno la costruzione di una statua nel nord del paese, a Sengerema, che raffigura l’amore tra gli africani e gli albini, a dare una scossa alle anime tanzaniane. I “negri bianchi” hanno addirittura adottato l’isola di Ukerewe dove si sono trasferiti in massa per poter vivere senza la paura di aggressioni future. Tutto ciò sarebbe denigrante per qualsiasi essere umano. Il killer da cui dovrebbero guardarsi gli albini però, così come in tutto il continente, è il melanoma, non le persone.

 

 

 

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