Tennis, l’inesorabile scomparsa del rovescio a una mano

Racchetta e pallina da tennis

Il rovescio monomano. Difficoltà ed eleganza in un unico gesto tecnico in via d’estinzione nel tennis moderno. Per la prima volta da quando esiste il ranking ATP, non c’è nessun tennista ‘monomane’ tra i 10 migliori al mondo nella classifica maschile. Alex de Minaur, con il raggiungimento della finale di Rotterdam, ha superato in un colpo solo sia Taylor Fritz che Stefanos Tsitsipas. Il greco è uscito così dalla top10 e con lui se n’è andato anche il rovescio monomano.

La rivoluzione del bimano

Più in generale, meno del 10% degli atleti, tra i primi 100 del ranking, esegue ancora questo gesto tecnico. Una decina di anni fa, era possibile trovare dieci rappresentanti del colpo a una mano già nelle prime 30 posizioni della classifica ATP. Cinquant’anni fa, il rovescio a una mano era semplicemente “il rovescio”. L’unica forma conosciuta prima dell’anno zero. Prima di Björn Borg e Jimmy Connors e della loro piccola rivoluzione.

Una pagina dedicata a Bjorn Borg sul magazine Tiger and Scorcher
Una pagina dedicata a Bjorn Borg sul magazine Tiger and Scorcher

È la metà degli anni ’70 e il campione svedese è tra i primi a giocare a due mani, sia di dritto che di rovescio, per gestire meglio il peso della racchetta di legno. Come lui anche il suo storico rivale, Jimmy Connors, il primo atleta con un rovescio bimano a diventare numero uno del neonato ranking ATP. Dagli anni 80’ in avanti, questa tipologia di rovescio ha preso sempre più piede, fino ad arrivare alla diffusione attuale. 

La progressiva scomparsa del monomano è, invece, conseguenza del mutamento del tennis contemporaneo. Giocare a una mano richiede più tempo: dalla costruzione dell’idea alla preparazione. Tempo che non trova spazio in un tennis sempre più veloce. Da questa rapidità nasce l’esigenza di semplificare la tecnica, a favore dell’efficienza e della potenza e ai danni non solo dell’eleganza, ma anche della varietà dei colpi. La bellezza del rovescio a una mano in futuro potrebbe essere assaporabile sono nei ricordi.

I miglior rovesci degli anni ’80-’90

Nella storia, tra i migliori esponenti di questo colpo c’è Stefan Edberg. Vera e propria icona di eleganza e correttezza del tennis degli anni ’80, oltre che straordinario campione. Parlando di lui, però, si parla di stile, più che di risultati. Il paladino del “serve and volley”  ha regalato alla storia uno dei rovesci più belli di sempre e la miglior volée di rovescio dell’Era Open. E pensare che il campione, prima di passare sotto la guida dello storico tecnico Percy Rosberg, era cresciuto nell’eredità di Borg con il rovescio a due mani. 

Un altro tra gli esponenti migliori del monomano è stato Ivan Lendl, abile a costruirsi un rovescio particolarmente efficace, oltre che stilisticamente perfetto, tanto da permettergli di rimanere a lungo in vetta alla classifica dei migliori, in un tennis che già iniziava a velocizzarsi. Nel decennio successivo, Michael Stich e Cédric Pioline sono stati i tennisti in grado, più di tutti, di rendere il rovescio a una mano un punto di forza.

Il monomano nell’attualità

Nel tennis più recente, i tennisti con rovescio a una mano ad essere stati più rilevanti sono quattro. Quattro perle di rara bellezza e di impareggiabile stile: Roger Federer, Richard Gasquet, Stan Wawrinka e Nicolás Almagro. Federer è stato allievo proprio di Stefan Edberg e il suo rovescio in mezza volata da fondo campo è, nel suo arsenale, uno dei colpi più caratteristici, grazie alla sua grande velocità di coordinazione e al polso ferreo. Stan Wawrinka, Nicolas Almagro e Richard Gasquet hanno tutti come miglior colpo il rovescio coperto, con lo spagnolo che vince in potenza, mentre gli altri due prevalgono per velocità ed eleganza. Quello di Wawrinka, in particolare, è considerato il migliore rovescio tra i tennisti ancora in attività.

Stanislas Wawrinka in allenamento
Stanislas Wawrinka in allenamento

Con il ricambio generazionale più recente, il rovescio monomano sta progressivamente sparendo. Per Tsitsipas stesso, l’atleta ‘a una mano’ che attualmente è più in alto in classifica, il rovescio è quasi più un punto debole che uno di forza. Un tennista ‘monomane’ che potrebbe provare a scalare la classifica ATP è Grigor Dimitrov, attualmente in 13esima posizione. Dominic Thiem, l’ultimo tennista con rovescio a una mano a vincere uno Slam, gli US Open nel 2020, siede in 89esima posizione. Ha cambiato coach e si è dato un’ultima prima possibilità per cercare di tornare al vertice. In difficoltà anche Lorenzo Musetti. Il ventunenne è al momento in 26esima posizione ma ha tutte le carte in regola per puntare alla top15 e riportare in alto il suo rovescio monomano, uno dei più belli in circolazione.

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