
Ha preso ufficialmente il via la sessantatreesima edizione del Salone del Mobile di Milano, in scena negli spazi della Fiera di Rho. Riconosciuta come la manifestazione di riferimento a livello mondiale per il design e l’arredo, l’edizione 2025 si apre in un clima di incertezza rispetto agli anni passati. A pesare sul comparto sono soprattutto le tensioni commerciali internazionali, in particolare i dazi americani che colpiscono le esportazioni. Un elemento critico per un settore come quello del legno-arredo, che vanta una quota del 13% delle esportazioni dirette verso gli Stati Uniti.
Il taglio del nastro con il ministro Urso
L’inizio di questa nuova edizione del Salone del Mobile è stato sancito dal taglio del nastro con la presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin e la presidente del Salone del Mobile Maria Porro.

Le parole delle istituzioni
Per la presidente del Salone del Mobile Maria Porro, «in un quadro geopolitico sempre più complesso», l’edizione 2025 del Salone del Mobile si conferma «la più autorevole piattaforma internazionale di business: un moltiplicatore, unico al mondo, di capitale relazionale».
Per Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo, l’inaugurazione del Salone di oggi significa «un momento fondamentale per il nostro settore» e per la filiera del legno-arredo che ha chiuso il 2024 a quasi 52 miliardi di euro (4,3% del manifatturiero).
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ricordato l’importanza dell’evento, che nella settimana del Salone del Mobile porterà «più o meno 800mila persone» su tutta la città, con più di 1.500 eventi del Fuori Salone in 18 quartieri.
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha ricordato che «il Salone del Mobile pone Milano e la Lombardia al centro dell’attenzione mondiale», e che «anche in momenti difficili come questi saremo in grado di affrontare le difficoltà e trovare altri mercati che soddisfino le necessità del comparto del legno e dell’arredo».

Urso: «le imprese italiane sono resilienti»
«Il mobile ci dice molto, perché ci dimostra la forza del Made in Italy nel mondo. In questi anni dalla pandemia, alle guerre della Russia, in Europa e in Africa, agli altri conflitti nati intorno al Mediterraneo, le imprese italiane hanno guadagnato posizioni nel mondo e hanno dimostrato maggiore resilienza nell’affrontare le crisi e migliore capacità di reazione nel conquistare nuovi mercati». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a margine dell’inaugurazione del Salone del Mobile di Milano.
«Lo dimostra – continua Urso – il Salone del Mobile, il cui settore che rappresenta lo scorso anno è cresciuto verso il Golfo, conquistando nuovi primati, lo dimostra in generale il Made in Italy che si è rafforzato negli anni di crisi della globalizzazione mentre gli altri rifluivano, lo dimostra il fatto che nel 2024 l’Italia ha superato Giappone e Corea del Sud diventando il quarto Paese esportatore al mondo».
I numeri della manifestazione
Dopo le giornate di allestimento che hanno coinvolto oltre 67.000 addetti, nei 169.000 mq di superficie espositiva di Fiera Milano sono presenti 2.103 espositori, da 37 Paesi con 168 brand per la prima volta al Salone e 91 quelli tornati. In crescita la percentuale di aziende estere (38%), con una prevalenza netta di aziende europee (73%).
Dai primi dati di biglietteria, positivo il trend degli operatori a conferma del potere attrattivo della manifestazione, che nelle prime previsioni, vede gli operatori statunitensi tra i primi sei Paesi di provenienza, dopo Cina, Germania, Spagna, Brasile, Francia.