Cimiteri di Roma sull’orlo del collasso: duemila bare in attesa di sepoltura

Duemila bare in attesa di essere seppellite. La situazione a Roma è al collasso.
L’aumento della mortalità nell’ultimo anno è manifestata dai numeri: nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso).

I cimiteri capitolini, non riescono a sostenere la situazione e sono numerose le famiglie che denunciano la lentezza delle sepolture. Troppe salme da cremare. Ama, la municipale che si occupa anche dei servizi cimiteriali a Roma, annuncia che privilegerà «tutte le forme di sepoltura alternativa dandone ampia comunicazione alle agenzie funebri».

Alessandro Bosi, segretario generale della Federazione nazionale imprese onoranze funebri denuncia questa realtà «l’Ama ha comunicato che non accettano più feretri destinati alla cremazione. Allora cosa facciamo con le bare?» poi continua «C’è una mala gestione dei cimiteri capitolini che sta diventando veramente inaccettabile».

Ama, per risolvere la situazione, annuncia che aumenterà il personale dedicato: «il progressivo incremento delle risorse amministrative dedicate, consentirà già da questa settimana un aumento significativo delle lavorazioni pratiche in entrata con le maestranze del comparto comunque al lavoro anche da remoto, restando pienamente operativo il forno crematorio», spiega l’azienda.

Le promesse e le proteste vanno avanti da mesi, eppure nulla è ancora stato fatto.

I cartelli per le strade di Roma

Oberdan Zuccaroli, ha perso sua madre e sua zia ad inizio anno. I corpi sono nel deposito del cimitero Flaminio da mesi e non sono ancora stati tumulati. Non è ancora stata data loro una sepoltura. Per questo, Oberdan che si occupa di cartellonistica e affissioni ha creato dei manifesti digitali a cui si aggiungeranno anche 250 manifesti. “Scusa mamma se non riesco ancora a farti tumulare” si legge sui cartelloni.

I cartelloni a Roma che denunciano la situazione nei cimiteri capitolini

Quello di Oberdan è un grido di dolore e denuncia: ha deciso così di salutare i suoi cari con questo messaggio di amore.

Priscilla Bruno

Romana, classe ‘96. I libri sono da sempre la mia costante: ricordo come da bambina la mia eroina fosse Jo March, la protagonista di Piccole Donne che usava la sua penna come arma contro qualsiasi pregiudizio.

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