Relazione Dia: le mafie operano sul web e nel metaverso

La nuova frontiera delle mafie è il web. Secondo l’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia (Dia), la criminalità organizzata opera nel metaverso, dark web e piattaforme virtuali per far muovere il denaro in forma elettronica.

Affari illeciti nel mondo digitale

L’uso della tecnologia ha assunto un ruolo determinante per le attività illecite. Le organizzazioni criminali utilizzano sistemi di comunicazione crittografata per le comunicazioni interne e applicazioni di messaggistica istantanea per la comunicazione esterna, pubblicità di merci illegali e disinformazione.

Anche il traffico di sostanze stupefacenti si sta spostando online. Sono stati sviluppati modelli organizzativi reticolari, che sfruttano il web per le operazioni di vendita. Questi rendono più difficile la prevenzione e la repressione di tale reato perché è più difficile conoscere l’area geografica in cui avviene.

La ‘Ndrangheta è l’assoluta dominatrice della scena criminale

Con una «struttura coesa», «una capacità militare» e «un forte radicamento nel territorio», la ‘ndrangheta si conferma l’assoluta dominatrice della scena criminale non solo in Calabria, ma anche nelle altre regioni d’Italia. Le sostanze stupefacenti rimangono il settore preferito delle ‘ndrine che, ormai da tempo, occupano un ruolo riconosciuto nel narcotraffico globale. I carichi di droga viaggiano dai Paesi sudamericani verso l’Europa grazie a una complessa e affidabile catena logistica per il trasporto transoceanico.

Cosa Nostra attrae le giovani generazioni

La criminalità organizzata siciliana riesce ancora oggi ad avere una capacità attrattiva sulle giovani generazioni. «Non solo la discendenza delle famiglie mafiose. Ma anche un nuovo bacino per la manovalanza criminale», si legge nell’ultima relazione. L’organizzazione cerca i giovani per lo spaccio, come vedette o pusher, nelle aree urbane più periferiche e degradate del Paese. In alcuni quartieri di Catania, queste attività sono considerate una sorta di «occupazione» e «occasione di rapido guadagno per molte famiglie», non necessariamente mafiose, «disposte a coinvolgere i figli minori».

La Camorra è pervasiva nella pubblica amministrazione

I clan campani riescono ad aggiudicarsi importanti commesse pubbliche, sia con affidamenti diretti sia tramite subappalti. Questa strategia è adottata dalle organizzazioni camorristiche più strutturate e orientate all’infiltrazione dell’economia e della finanza tramite pratiche collusive e corruttive.

In Lombardia patti tra mafie per gli appalti pubblici
Le locali di ‘ndrangheta nel Nord Italia

Patti per assicurare alle aziende affiliate una rotazione nell’assegnazione dei contratti pubblici. Le organizzazioni criminali cercano di «accaparrarsi i fondi pubblici stanziati per l’emergenza sanitaria e le ristrutturazioni edilizie, ma anche per il Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) e le Olimpiadi Milano – Cortina 2026». In Lombardia c’è una camera di controllo, denominata appunto “la Lombardia”, posta sopra le 25 locali di ‘ndrangheta che operano tra Milano, Como, Monza-Brianza, Lecco, Brescia, Pavia e Varese.

Anche nel Lazio, soprattutto a Roma, le strutture criminali stanno cercando di infiltrarsi nei soldi previsti dal Pnrr e nelle le risorse del Giubileo.

Carlotta Bocchi

Un libro nello zaino e una canzone nella testa. Scarpe comode per vagare nella mia città, Milano, accogliente e ostile allo stesso tempo. Sono appassionata di cronaca, mafie e criminalità, migrazioni e tematiche sociali.

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