MES, FAVOREVOLI E CONTRARI

« Il mes non è il mio obiettivo anche per una questione di consistenza, al di là delle condizionalità e delle sensibilità politiche interne». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ribadisce la sua cautela sul fondo salva Stati.

«È un prestito, se chiedo in banca 37 miliardi poi li devo restituire». Per il premier la vera  svolta è sui 500 miliardi del Recovery fund , perché «la Germania ha fatto un passaggio di portata storica. Accetta la logica del debito comune europeo e addirittura accetta la proposta, condivisa con la Francia, che ci siano contributi a fondo perduto per un ammontare così alto».

Su questo punto dunque  si giocherebbe la vera partita per il rilancio dell’economia. Tuttavia per Conte «la Commissione può fare ancora meglio»

I numeri da record sul ricorso alla Cassa Integrazione in Italia fotografano l’eccezionalità del momento che stiamo vivendo. «I sacrifici fatti dagli italiani hanno permesso al Paese di uscire dal lockdown e di procedere alla riapertura della maggior parte delle attività commerciali, a cominciare proprio da quelle che hanno fatto registrare un più alto numero di ore di cassa integrazione», come i settori dell’abbigliamento e della ristorazione.

Pertanto rassicura che «l’impegno del governo per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e il sostegno al reddito di milioni di lavoratori dipendenti, ai quali è stata assicurata la cassa integrazione, e il blocco dei licenziamenti».

 

IL DISAPPUNTO DI FORZA ITALIA

Per Silvio Berlusconi la posizione di Conte sul mes è «una polemica incomprensibile, autolesionista e strumentale in chiave anti europea.»

Secondo il leader di Forza Italia infatti la possibilità di avere 36 miliardi euro, con un interesse pari all’ 0,1 per cento e senza vincoli,  è un « atto di generosità dei partner europe, fatto apposta per l’Italia ». Di quì l’esigenza di accettarlo senza riserve.

 

 

 

 

 

 

Benedetta Piscitelli

Mi interessano le persone, le loro storie, l’attualità raccontare fatti per creare opinioni. Dubito spesso e non mi accontento mai della prima versione dei fatti: per molti è un difetto, io provo a farne una professione. Vivo on-line frequentando gli ambienti social ma preferisco il giornalismo retrò, quello attivo tra la gente. Laureata in Scienze della Comunicazione, sono diventata giornalista pubblicista a Napoli, dove ho fatto la vera gavetta nell’emittente regionale Canale21. Qui ho imparato prima a chiudere un servizio, poi a fare collegamenti in diretta e infine a condurre il telegiornale. Dal 2018 collaboro con l’edizione casertana de Il Mattino. Attualmente sono praticante presso la Scuola di giornalismo IULM di Milano.

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