“La legge per il libro” diventa realtà: sì unanime del Senato

Nella serata di ieri, 5 febbraio 2020, è stato approvato il disegno di legge per la promozione e il sostegno alla lettura. La misura prevede l’attuazione di un piano nazionale per la promozione della lettura con un fondo di 4 milioni e 350mila euro che sarà gestito dal Centro per il libro e la lettura.

Il credito di imposta viene incrementato di 3.250.000 euro di cui possono usufruire gli esercenti di attività commerciali che fanno parte del settore della vendita al dettaglio di libri, o della vendita al dettaglio di libri di seconda mano.

La polemica divampa sull’articolo 8 del Disegno di legge che rimodula il limite degli sconti seguendo l’esempio della Francia: nelle librerie, nei negozi online e nella grande distribuzione, lo sconto passa dal 15% al 5% (ma rimane il 15% per i libri scolastici).

Le modifiche riguardano anche le promozioni. I punti vendita, infatti, potranno organizzare promozioni, una volta l’anno, con un limite di sconto del 15%, promozioni che, tuttora, sono nelle mani degli editori. Questi ultimi hanno la possibilità di uno sconto massimo del 20% rispetto al precedente 25%.

La legge “Levi”del 2011, legge che prende il nome di Ricardo Franco Levi, oggi presidente dell’associazione dei grandi editori, fissò al 15% il tetto agli sconti sui libri. «Con questa legge, a perdere saranno i lettori», commenta Levi, da sempre contrario ad abbassare il limite degli sconti al 5%. Poi richiede l’immediato «rafforzamento della carta cultura per i diciottenni e la detrazione fiscale per l’acquisto dei libri».

La “Legge per il libro” è già stata definita la norma anti-Amazon. Non a caso, la riduzione degli sconti dovrebbe contrastare il colosso americano fondato da Jeff Bezos che, con i suoi sconti, continua a rosicchiare il mercato dei piccoli editori e delle librerie indipendenti. Un argine tutto da verificare: decisiva, se non altro, sarà la risposta dei lettori.

Non gioiscono solo i librai indipendenti: «Questa sulla lettura è un passo importante», sostiene il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini; mentre gli editori indipendenti rappresentati da Adei hanno giudicato la nuova misura come «una legge decisiva che rende più equo il mercato».

Rino Terracciano

giornalista praticante e curatore d'arte. Scrive per Masterx-IULM. Ha lavorato e collaborato con Accademie e Istituzioni museali come Académie de France à Rome, Accademia di Francia in Roma, Villa Medici; Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, Napoli.

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