F1, Gran Premio del Bahrain: Piastri vince e accorcia su Norris

Oscar Piastri vince in Bahrain e si avvicina al compagno di squadra Lando Norris in classifica piloti, distante ora solo tre punti. L’australiano diventa il primo pilota a conquistare due successi in questa stagione dopo quello in Cina. Weekend di gara perfetto quello di Piastri, che gli consente di trasformare la pole position delle qualifiche di sabato e poi gestire la gara domenica.  Il n°81 sembra comprendere meglio il potenziale della sua MCL39 sia in gara che in qualifica, dove Lando Norris invece fatica ancora.

In crescita la Ferrari, beffata anche da una safety car che ha compromesso lo stint di Leclerc e quindi le sue possibilità di lottare per il podio. il monegasco e Lewis Hamilton, che riesce a mettere una toppa al disastroso nono posto delle qualifiche. Il prossimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 sarà a Jeddah, in Arabia Saudita dal 18 al 20 aprile. La gara scatterà alle 19:00.

A piccoli passi

La Ferrari esce dal deserto del Bahrain con qualche piccola certezza in più. Il nuovo fondo introdotto nelle prove libere del venerdì ha ridotto la distanza tra la Rossa e i suoi competitors. Il distacco da McLaren rimane comunque importante. A metà gara Charles Leclerc era il pilota più veloce in pista, e stava accorciando su Russell, in quel momento al secondo posto, e Oscar Piastri, il leader della corsa. Quando Leclerc ha raggiunto il pilota della Mercedes e poteva sfruttare l’ala mobile (DRS, Drag Reduction System) perché a meno di un secondo dal britannico che lo precedeva, la direzione gara è stata costretta a fare entrare la Safety Car in pista al giro n° 32 per rimuovere dei detriti dal tracciato.

Entrata in pista la Safety, tutti sono rientrati ai box per effettuare i pit stop. Sia Leclerc che Hamilton hanno montato la gomma dura, Norris e Piastri la media, e infine Russell le morbide. Una mossa azzardata, considerando che l’unico pilota in gara ad aver usato la mescola più rigida era stato Max Verstappen, crollato totalmente a livello di prestazioni dopo aver montato le hard. Ferrari aveva a disposizione un treno di gomme soft, che avrebbe potuto utilizzare quantomeno per differenziare la strategia tra il n°16 e Hamilton. Dopo la ripresa della gara, Leclerc è entrato subito in difficoltà. Il monegasco non si è arreso e ha cercato di difendere strenuamente la sua terza posizione.

 

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La McLaren di Lando Norris si è fatta però sempre più ingombrante negli specchietti della Rossa. Sfruttando anche le due zone DRS consecutive del circuito di Sakhir, Norris è poi riuscito a strappare il podio a Leclerc. Un netto miglioramento rispetto alle gare precedenti, ma il gap rimane. Al momento della bandiera a scacchi, sventolata da Luca Cordero di Montezemolo, tornato a presenziare a un Gran Premio di Formula 1 per la prima volta dal 2014, la monoposto di Leclerc è arrivata con un ritardo di +19.679 secondi. La safety car è rientrata al 36esimo giro.

In soli 21 giri Oscar Piastri è riuscito a creare un distacco di -1.067 secondi al giro in media. Un’enormità in uno sport come la Formula 1, dove si lavora sui millesimi, al massimo decimi di secondo. Ferrari deve confermare i progressi mostrati in Bahrain anche in Arabia Saudita. Il Jeddah Croniche Circuit dovrebbe andare incontro alle caratteristiche della SF-25, vista l’alta velocità media di percorrenza e la configurazione delle curve (medio-veloci).

Tra delusioni e speranze

Sconsolato al termine della gara Charles Leclerc: «La strategia era quella preventivata. Non abbiamo montato le soft abbiamo perché durante le prove libere abbiamo avuto molto degrado. È stato il miglior risultato possibile, ho lottato e dato tutto». Un’altra gara condotta alla perfezione da Leclerc, che non basta però ad agganciare il primo podio della stagione. «Con la media è andata bene, ma con le dure non siamo andati altrettanto bene. Speriamo in Arabia di tornare a lottare per il podio, sono deluso di aver dato tutto e aver chiuso 4°. Il massimo non è ancora abbastanza».

Ѐ la prima volta dal 2021 che la Ferrari non ottiene nemmeno un podio nelle prime quattro gare della stagione. «Mi sembra che per ora non siamo abbastanza veloci. Abbiamo spinto un po’ nel primo stint e nel secondo siamo stati più veloci, ma solo a causa del degrado», continua nella sua analisi. «Poi, quando ci siamo ritrovati con gli altri alla fine, abbiamo faticato a tenere il ritmo, proprio come all’inizio della corsa. Quindi credo che in generale ci sia mancato il passo», ha concluso il monegasco. Gli aggiornamenti portati al fondo della SF-25 hanno migliorato le performance, ma abbastanza da chiudere il distacco con il vertice.

Affranto Lewis Hamilton: «Non mi aspettavo un inizio così negativo». Autore di una rimonta dalla nona alla quinta posizione, il britannico non è comunque soddisfatto. Il Driver of the Day della quarta gara della stagione ha commentato così questo suo momento di difficoltà: «Non pensavo che le prestazioni sarebbero state così deludenti né che la mia capacità di adattarmi alla macchina sarebbe risultata tanto incostante. Ma va bene, non mi arrenderò di certo e continuerò a spingere». Il n° 44 guarda al prossimo impegno: «Oggi spero di aver dimostrato di avere ancora qualcosa dentro di me. Abbiamo raccolto dati importanti questo weekend e voglio affrontare con il medesimo approccio anche Jeddah. Un grande grazie anche a tutti i tifosi per il loro continuo supporto, che è davvero fondamentale».

Il ritorno di un simbolo

Sono passati undici anni dall’ultima apparizione di Luca Cordero di Montezemolo nel paddock di Formula 1. Era il Gran Premio di Monza del 2014 ed ora l’ex presidente della Ferrari, che lasciò la gestione del gruppo di Maranello nelle mani di Sergio Marchionne nel 2014. Un weekend all’insegna del tricolore sul tracciato di Sakhir dato che al grande ritorno di Montezemolo nel Circus è stato suggellato anche un accordo con Barilla come sponsor della Formula 1.

L’attenzione rimane sull’ex presidente della Scuderia «Tornare è un’emozione perché, intanto, undici anni sono tanti, poi perché spero di portare fortuna alla Ferrari che in questo momento ne ha molto bisogno». Montezemolo ha espresso la sua opinione sul momento di difficoltà del team: «Come mi sento da tifoso? Triste perché vedo una squadra senza un’anima» ha ammesso senza troppi giri di parole ai microfoni del TG1. «La Ferrari è passione, la Ferrari è lavorare giorno e notte, la Ferrari è non arrendersi mai. E sono anche un po’ arrabbiato perché speravo almeno quest’anno di vedere fin dall’inizio una macchina veramente competitiva».

L’ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo e il primo ministro del Bahrain Salman bin Hamad Al-Khalifa

Le aspettative erano, e lo restano tutt’ora, sicuramente alle stelle con l’ingaggio di un sette volte campione del mondo. «Lewis Hamilton è un grandissimo, ha fatto parte della storia della Formula 1 – ha proseguito – Sa che ha l’ultima occasione, è venuto alla Ferrari per vincere, per chiudere la carriera alla Ferrari. Adattarsi a un nuovo modo di lavorare è difficile, il problema è avere una vettura che sia in grado di puntare al mondiale. Abbiamo bisogno dopo tanti anni di avere una macchina vincente».

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