F1, Ferrari: punto di rottura tra piloti e direzione tecnica

Oscar Piastri fa tripletta. Il pilota australiano vince il Gran Premio di Miami e diventa il primo pilota McLaren a vincere tre gare consecutive dopo Mika Häkkinen nella stagione 1997/1998. Completano il podio Lando Norris e George Russell, rispettivamente in seconda e in terza posizione. Gara anonima della Ferrari. Il primo pilota del Cavallino ad arrivare al traguardo è stato Leclerc. Il monegasco è arrivato alla bandiera a scacchi con 57’’ di ritardo. Considerando che il GP americano è lungo 57 tornate, è stato più lento di un secondo al giro (in media). posto per il pilota di Montecarlo, per Lewis Hamilton, che si è aperto via radio più volte per lamentarsi della gestione di gara da parte del muretto.

Si tratta di capire…

Capire. Da quando era iniziata la direzione Binotto nel 2019, questa parola è diventata un tormentone per i tifosi della Rossa. Il team principal Fred Vasseur è convinto che la SF-25 sia una macchina incompresa, con del potenziale nascosto da sbloccare. Sembrano però essere più obbiettivi i suoi piloti, che non hanno nascosto la loro frustrazione nemmeno durante la gara. La situazione in casa Ferrari mette in ombra quello che è il vero problema della monoposto 2025: la mancanza di competitività e prestazione. La velocità pura su questa vettura latita, e lo si era già visto sabato, quando in qualifica entrambi i piloti della Rossa sono stati sverniciati dalle Wiliams di Carlos Sainz e Alexander Albon.

L’inizio di questo campionato sembra riproporre una replica del 2023, con la McLaren a farla da padrona al posto della Red Bull. Se in quell’annata Ferrari poteva consolarsi di essere la seconda forza, non può essere contenta di questo avvio di stagione. Dopo tanti proclami fatti in inverno un inizio di stagione così non può che essere definito disastroso. Dall’entusiasmo portato dai risultati del finale del 2024 e dall’arrivo di Hamilton, alla rassegnazione in soli sei appuntamenti del calendario.

Nelle ultime tre gare della passata stagione il Cavallino Rampante aveva totalizzato 95 punti. Quest’anno, in sei gare più due sprint la Rossa ha collezionato solo 94 punti nella classifica costruttori. 152 in meno della leader McLaren. Il prossimo appuntamento del calendario è Imola, ma le aspettative della Ferrari al circuito del Santerno sono ben diverse da quelle che avevano preceduto l’inizio del mondiale.

Scintille

Rientrati in pista dopo il primo pit stop in ottava e nona posizione, Charles Leclerc e Lewis Hamilton si sono liberati della Williams di Sainz. Presto i due alfieri della Rossa si sono ritrovati a battagliare tra di loro. L’inglese in quel momento montava una mescola più morbida, la media, contro la dura del suo compagno di squadra. Intenzionato a sfruttare il vantaggio dato dalle gomme più prestazionali, Hamilton si è aperto subito via radio: «Volete che io stia qui tutta la gara?». Dal muretto box, il suo ingegnere di pista Riccardo Adami gli ordina di restare in zona DRS con Leclerc, ma la replica del n° 44 non si è fatta aspettare. «Dirò solo una cosa, questo non è un buon lavoro di squadra. In Cina abbiamo scambiato le macchine… prendetevi un tè mentre ci pensate!».

In seguito a una lunga polemica via radio arriva l’ordine di scuderia: «Swap cars, turn 17», scambiate le macchine in curva 17. Effettuato lo scambio, Leclerc si è aperto in radio per contestare la decisione appena presa: «Dite a Lewis di andare più veloce. L’aria sporca mi sta facendo perdere tempo, non pensavo che Sainz fosse così vicino». I due si lanciano all’inseguimento della Mercedes di Kimi Antonelli, in sesta posizione, ma il monegasco raggiunge rapidamente il sette volte iridato.

 

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Contro-ordine: «Scambiate di nuovo posizione». Lewis si accoda. Poco dopo Adami lo aggiorna sul distacco tra lui e Sainz. «Gap tra te e Sainz 1.4 secondi». «Vuoi che faccia passare anche lui?», questa la replica di uno stizzito e spazientito Hamilton. Nemmeno negli ultimi difficili anni con la Mercedes il britannico si era espresso in modo così apertamente critico con il proprio team. Al termine della gara Hamilton è stato ripreso con Leclerc. Entrambi sconsolati in attesa della solita pesa post gara. Ѐ questo il punto più basso della direzione tecnica Vasseur. La squadra non haun’identità né un obbiettivo preciso. I piloti devono decidere i propri assetti, team principal e presidenti che fanno dichiarazioni che vengono subito smentite.

Le dichiarazioni a fine gara

«La situazione è abbastanza chiara: la macchina non è veloce. La finestra in cui può operare in modo competitivo è praticamente impossibile da prevedere e gestire», ha detto Hamilton. «Ci sono continui cambiamenti da una sessione all’altra, oltre che a problemi evidenti di bilanciamento. Al momento il nostro livello è questo».

Nel motorhome della Scuderia Hamilton avrebbe avuto un confronto anche con Vasseur:«Fred è venuto nella mia stanza, gli ho messo la mano sulla spalla e gli ho detto: ‘Ehi, calmati un po’, non prendertela troppo. Avrei potuto dire di peggio in radio. Dovete capire che in macchina c’è un grande carico di pressione. Non ci saranno mai messaggi pacifici durante una battaglia. Non mi scuserò per volere di più».

Charles Leclerc e Lewis Hamilton prima della pesa al termine del Gran Premio di Miami

Dello stesso parere Charles Leclerc: «Credo che sia da quattro gare, inclusa questa che dico che stiamo veramente estraendo il massimo del potenziale della macchina. Dobbiamo migliorare la monoposto, perché per ora non ci siamo». Il n° 16 ha poi continuato nella sua analisi: «Con quanta frustrazione ho corso oggi? Tanta, tantissima. Ci sono cose di cui è meglio parlare con il team ed è quello che faremo oggi. È una domenica molto difficile, ero tanto arrabbiato, ho provato ad aprire la radio il meno possibile».

Diverse vedute

In una giornata come quella di Miami, che è stata un’autentica disfatta ci si sarebbe aspettati che il team principal di una squadra come la Ferrari desse quantomeno delle scuse, anche una reazione fuori dalle righe data la frustrazione e l’insoddisfazione che circola nel box dei due piloti della Scuderia di Maranello. Invece no. Frédéric Vasseur si è presentato ai microfoni di Sky F1 Italia abbastanza tranquillo, come nei precedenti appuntamenti. Non solo. L’ingegnere francese ha anche cercato di fornire una spiegazione e di giustificare con queste, poco credibili e irrealistiche, dichiarazioni: «Credo che il nostro passo fosse abbastanza paragonabile a Mercedes e Red Bull, McLaren era di un altro pianeta».

Dall’analisi del passo gara, Ferrari prende quasi un secondo netto al giro da McLaren. I piloti della rossa giravano sull’1’31’’990, mentre i papaya sull’1’31’’069. Ma il confronto con i competitors non è più clemente: tre decimi di ritardo da Red Bull e più di due e mezzo da Mercedes. La Rossa è stata mediamente più lenta anche della Williams di Albon di quasi due decimi. Interrogato sulle deludenti prestazioni della SF-25, il manager ha ribadito la propria convinzione sul potenziale inespresso della vettura: «Sono sicuro che ci sia del potenziale. Non ho la sensazione che abbiamo trovato il miglior bilanciamento possibile. Ieri abbiamo fatto per la prima volta in due anni i nostri migliori tempi in qualifica».

In merito alla gestione di questo momento complicato con i piloti, Vasseur si è espresso così: «Penso abbiano preso le decisioni giuste. Lewis aveva un vantaggio di gomma e lo abbiamo lasciato passare per provare a prendere Antonelli». Sul doppio scambio di posizioni: «Abbiamo fatto passare nuovamente Charles quando abbiamo visto che non era più possibile raggiungere la Mercedes. Non è mai facile chiedere ai piloti di cedere il passo, ma alla fine hanno obbedito».

 

 

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