betovistr.com palacebet1.com elipsbetr.com masterbet trwin casino betandyou34.com vbett34.com beinwonx.com tlcasino kalebet34.net

Champions League, playoff: Euroflop delle italiane

Debacle totale delle italiane. Per la prima volta dalla stagione 2014/2015, solo un’italiana è rimasta nel tabellone degli ottavi di Champions League. I risultati di Milan, Juventus e Atalanta ai playoff mettono nei guai l’Italia per il ranking, compromettendo di fatto il quinto slot in Champions. Le olandesi eliminano Milan e Juve. Un’Atalanta impresentabile viene travolta dal Bruges. Resta solo l’Inter, che sulla sua strada verso i quarti dovrà affrontare PSV Eindhoven o Feyenoord. I nerazzurri dovranno cambiare passo per tenere vive le proprie speranze e quelle di chi in Serie A lotta per il quinto posto, sperando che rimanga una piazza valida per la qualificazione alla prossima Champions. Venerdì 21 febbraio alle 12:00 le urne di Nyon formeranno gli accoppiamenti per le sfide degli ottavi di finale.

Theo Scellerato

Il Milan è in crescita, ma non riesce a dare l’impressione di avere un gruppo unito in grado di puntare verso lo stesso obbiettivo. Ѐ sempre qualche singolo a rompere il puzzle. La papera di Maignan all’andata aveva complicato le cose. Il rosso di Theo Hernández nel match di ritorno stravolge una partita che fino a quel momento aveva visto solo i rossoneri in campo. Quello conseguito da Theo può essere considerato un primato: il primo rosso per simulazione in era VAR. L’espulsione rimediata contro il Feyenoord è solo l’ultimo di una serie di comportamenti tutt’altro che ammissibili da parte del terzino francese. Fonseca era stato obbligato a mettere in panchina il n°19 come punizione dopo essersi allontanato dalla squadra con Leão nel match contro la Lazio a inizio stagione.

Theo Hernandez lascia il campo dopo l’espulsione per simulazione contro il Feyenoord

La società ha già deciso il suo futuro: niente rinnovo, via in estate. Quasi una scelta obbligata quella del Milan, che nelle ultime stagioni ha visto Theo calare vistosamente di rendimento. Le statistiche non sono tutto, ma in questo caso parlano chiaro. Il francese è lontano dal miglior rendimento avuto con i rossoneri. I gol latitano. Gli assist pure. Ma i dati che pesano di più sono quelli della Champions: in 35 partite giocate con il Milan, 0 reti segnate solo 5 assist. Bilancio più negativo che positivo.

Il pareggio per 1-1 contro il Feyenoord pone prematuramente fine alla campagna europea del Diavolo. Non esente da critiche anche Sérgio Conceição che togliendo Santiago Giménez ha lasciato da solo João Félix, troppo fragile per i robusti difensori del Feyenoord. Il tecnico portoghese ha cercato di assumersi tutte le responsabilità del risultato: «C’è grande delusione perché sapevamo di essere più forti. La faccia della sconfitta è la mia, non di Theo Hernandez. Il cambio di Giménez? Mi pagano per fare scelte, poi se non raggiungo gli obiettivi possono mandarmi via».

C’è sempre una prima volta

Il Club Bruges batte l’Atalanta 1-3 (2-5 totale). Una squadra belga elimina una formazione italiana per la prima volta da quando la massima competizione europea si chiama Champions League. Se vuoi chiamalo record. Irriconoscibili gli undici mandati da Gasperini in campo. Solo Lookman riesce a riaccendere le speranze dei bergamaschi, salvo spegnerle subito dopo, sbagliando il calcio di rigore che avrebbe portato il risultato sul 2-3 e che avrebbe potuto riaprire il discorso qualificazione.

Gianpiero Gasperini, tuttavia, ha detto di non sentirsi deluso. Secondo il ‘Gasp’ la Dea ha fatto comunque un buon percorso, ma durante l’intervista in sala stampa la delusione e l’amarezza erano abbastanza palpabili. L’allenatore dei neroazzurri non ha risparmiato le critiche per i suoi giocatori, soprattutto per Lookman. «Chiaramente Lookman non doveva calciare il rigore, perché penso sia uno dei peggiori rigoristi che io abbia mai visto. Anche in allenamento ha una percentuale di realizzazione bassissima, li calcia veramente male». Da eroe a zero assoluto. Da essere l’uomo che ha portato l’Europa League a Bergamo con una tripletta sensazionale, a giocatore qualunque. L’attaccante nigeriano non ha infatti digerito le parole del suo mister e ha risposto: «Essere additato così non solo mi ferisce, ma mi sembra anche profondamente irrispettoso. Il rigorista disegnato mi ha consegnato il pallone e mi ha detto di andare a calciare».

La diatriba tra i due ha obbligato la famiglia Percassi a presentarsi al campo di allenamento di Zingonia per fare da mediatori tra le parti. Fondamentale ora per l’Atalanta ritrovare una quadra, e farlo il più in fretta possibile. Dei prossimi otto impegni in campionato ci saranno cinque scontri diretti con Milan, Inter, Juventus, Lazio e Fiorentina. Un calendario tutt’altro che semplice. Fuori dalla Champions ai playoff col Bruges e fuori ai quarti di finale con il Bologna. Il gioco intravisto nella prima parte di stagione è ormai solo un ricordo. La corsa scudetto pare comunque un’ipotesi remota, anche se Inter e Napoli hanno dimostrato più volte di non essere perfette. All’Atalanta non rimane che cercare di restare aggrappata alla testa della classifica e tentare il colpaccio, l’unico che potrebbe salvare una stagione tutt’altro che positiva.

Un passo indietro

Nel momento clou, alla Juventus è mancato l’apporto di chi aveva fatto l’assist per il gol vittoria nel derby d’Italia: Kolo Muani. La punta francese si è fatta vedere poco dai compagni ed è stato poco coinvolto nel gioco. In Olanda, la Juve si arrende ai supplementari. Risultato finale 1-3 (3-4 totale). Cambia l’allenatore, ma non i risultati. Nella passata stagione, i bianconeri erano usciti ai sedicesimi, sostituiti quest’anno con un turno di playoff. L’effetto derby d’Italia sembra essersi già esaurito.

Doveva essere una rivoluzione quella di Thiago Motta, arrivato in estate forte dell’impresa compiuta con il Bologna. L’entusiasmo iniziale dei tifosi per il tecnico si è spento. Nei 90’ minuti la Juve ha quasi sempre subito l’iniziativa del PSV, padrone del campo. La formazione olandese non perde in casa da 832 giorni. Il Philips Stadion è un vero fortino per la formazione di Ivan Perišić e compagni. L’1-0 segnato dall’ex Inter ha dato l’inizio all’arrembaggio dei biancorossi, che nemmeno dopo il pareggio di Thuram hanno vacillato. Gli uomini di Peter Bosz hanno spinto dal 1’ al 120’ minuto per poter strappare un biglietto per la qualificazione agli ottavi. La rete di Flamingo è tutta un programma… comico. Il PSV mette un cross rasoterra dalla linea di fondo, Gatti lo devia verso Di Gregorio che, sorpreso, accomoda il pallone nei piedi del difensore Olandese.

La leggenda della Juve Alex Del Piero ha analizzato quali sono stati i fattori che ha fatto la differenza: «C’è una grande differenza tra la qualità dei palloni, il numero di occasioni, l’intensità e la voglia con cui si battono nel cercare il gol. Il PSV ha messo troppa qualità, troppe azioni pericolose, il divario in questo è stato grande».

Ranking UEFA dopo i playoff
  • Inghilterra 20.892
  • Spagna 18.535
  • ITALIA 17.812
  • Portogallo 16.050
  • Germania 16.046
  • Francia 14.857
  • Olanda 14.366
  • Belgio 14.250

 

 

 

No Comments Yet

Leave a Reply