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Attimi di terrore in Austria. Villach, città nel sud del Paese confinante con Italia e Slovenia, è stata protagonista dell’attentato avvenuto per mano di un 23enne siriano sabato 15 gennaio. Vittime sei persone: cinque sono state accoltellate e si trovano ora in gravi condizioni, una è stata uccisa.
La testimonianza dei passanti
Secondo quanto riportato dal portale Heute, l’aggressore avrebbe colpito alcuni passanti sul ponte del fiume Drava. E probabilmente avrebbe continuato la sua azione se un fattorino, anche lui siriano e testimone dell’attacco, non lo avesse investito per bloccarlo. Scattate le manette, la polizia ha iniziato a indagare sul movente e sul possibile collegamento tra l’aggressore e le vittime. Ricerca che ad oggi non ha dato ancora le risposte desiderate. L’attacco non viene ancora definito come atto di terrorismo, ma i testimoni affermano di aver sentito le grida «Allah Akbar» da parte del siriano prima dell’azione. Inoltre, nel momento dell’arresto il 23enne avrebbe alzato l’indice della mano destra verso il cielo: gesto che per i jihadisti è simbolo di un saluto ad Allah.
Due attacchi in tre giorni
L’episodio giunge dopo quattro anni dall’attentato per mano dell’Isis a Vienna, mortale per cinque persone, e a qualche mese di distanza dal tentativo di aggressione, sempre compiuto da simpatizzanti islamici, al concerto di Taylor Swift. Ma a inquietare ancora di più la popolazione, sia austriaca sia europea, è la ricorrenza di queste tragedie. Infatti, è di giovedì 13 febbraio l’attacco a Monaco per mano di un richiedente asilo afghano. Gettatosi con un’auto su una folla, l’uomo ha investito intenzionalmente 39 persone, tra cui una bambina di due anni e la madre, morte dopo essere state ricoverate d’urgenza. Fermato dalla polizia, l’afghano avrebbe agito «spinto da motivazioni religiose», secondo le dichiarazioni degli ufficiali.

Le difficoltà del Governo
Il sangue sparso nelle due tragedie infiamma la politica dei Paesi colpiti. Oltre alla situazione caotica della Germania prossima al voto, il clima austriaco risulta sempre più teso dopo il fallimento delle trattative per un nuovo governo. Il mancato accordo tra il Partito della libertà (FPÖ, estrema destra) e il Partito Popolare ha fatto sfumare la possibilità di un primo governo di estrema destra austriaco dal secondo dopoguerra. Nonostante l’insuccesso, la retorica anti-migratoria dell’FPÖ è destinata ad amplificarsi dopo l’episodio di Villach. Definito «un fallimento del sistema» dal leader dell’estrema destra, Herbert Kickl, che ha sostenuto la necessità di intervenire con un «rigoroso giro di vite sull’asilo». Nello Stato, infatti, sono proliferati i rifugiati siriani, circa 100 mila. E dopo la cacciata di Bashar al-Assad in Siria a dicembre, il governo aveva deciso di bloccare le richieste di asilo. Una scelta che avrà ripercussioni interne ed esterne al Paese.