Un appello all’azione per fronteggiare la crisi climatica e difendere i diritti di tutti. Questo il tema sul tavolo della 167esima Sessione ordinaria della Corte Interamericana dei Diritti Umani (Corte IDH), avviata a Brasilia lo scorso 20 aprile, che ha organizzato una serie di udienze consultive nelle città di Manaus e Brasilia, di cui l’ultima ha luogo oggi mercoledì 29 maggio. Grazie agli interventi di esperti, organizzazioni e associazioni, e comunità la Corte valuta la portata degli obblighi degli Stati di rispondere all’emergenza climatica, nell’ambito del diritto internazionale.
Il Brasile nella morsa di un clima fuori controllo
Il pretesto principale che ha portato all’organizzazione di questi panel, è la fotografia di un Paese messo in ginocchio dai cambiamenti climatici: il Brasile. Le alluvioni hanno sommerso il 75% del territorio dello Stato di Rio Grande do Sul e le persone colpite sono circa 2 milioni. Più di 600 mila gli sfollati e 147 le vittime. In questi giorni, la Corte in Brasile ha ascoltato le testimonianze di 265 organizzazioni da tutto il mondo, che saranno raccolte per dare una risposta a Cile e Colombia.
I due Paesi, all’inizio di gennaio 2023, sono stati i primi a chiedere un parere consultivo su questo tema. Il documento, che dovrebbe essere presentato alla fine di quest’anno, sarà una sorta di vademecum utile ad arginare i cambiamenti climatici e fare sensibilizzazione sul tema dei diritti umani.
«Un parere consultivo funge da guida, da piano d’azione globale che indicherà agli Stati della regione – non solo a Cile e Colombia – di cosa occuparsi per tutelare l’intera gamma dei diritti umani nel contesto della crisi climatica», ha dichiarato ai microfoni di El País Viviana Krsticevic, amministratrice delegata del Centro per la Giustizia e il Diritto Internazionale (CEJIL).
Clima e diritti umani: due realtà che si intrecciano
La crisi climatica si ripercuote inevitabilmente anche sui diritti umani. Colpisce il diritto alla vita dignitosa, a un ambiente sano, alla salute, all’acqua, al lavoro e, soprattutto, vìola i diritti di bambini e adolescenti. Per questo, la Corte ha ricevuto segnalazioni da diversi fronti. Come ha spiegato la Krsticevic, il CEJIL fa parte di diversi gruppi che hanno presentato quattro rapporti in questi giorni. Uno sui bambini e le nuove generazioni, un altro sui difensori dei diritti umani, un altro ancora sull’accesso alla giustizia e, infine, un ultimo sull’accesso alle informazioni e sulla tutela del clima.
Secondo la Presidente della Corte IDH Nancy Hernández, la tutela della democrazia, che ha definito «il pilastro di tutti i diritti umani», è stata minacciata dalla polarizzazione della società, dalla diffusione di fake news e dal discredito delle sue istituzioni. «La democrazia non si regge sul nulla, tutti noi dobbiamo prenderci cura della democrazia e non è facile», ha detto, elogiando il lavoro dei giudici nel preservarla. Inoltre, spera che le attività della Corte della CIDH in Brasile «contribuiscano a rafforzare la democrazia e i diritti umani».