Un gatto di nome Zorba si prende cura di una gabbianella e le “insegna” a volare, spronandola a provarci perché alla fine «Vola solo chi osa farlo». Prova di amicizia, diversità e coraggio questa è La Gabbianella e il Gatto. E poi c’è Il Vecchio che Leggeva Romanzi d’Amore a metà tra biografia e finzione dove la dolcezza è palpabile già dal titolo, opera nella quale compare un inno alla lettura valido per tutti i giorni di tutti i secoli: «Sapeva leggere. Fu la scoperta più importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. Sapeva leggere».
E si potrebbe andare avanti a ricordare storie, frasi e la personalità un po’ affumicata dalle innumerevoli sigarette di Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno che ci ha lasciato il 16 aprile 2020, a causa del nuovo Covid-19.
Dunque anche oggi si è allungato l’elenco dei personaggi illustri sconfitti, sia chiaro solo fisicamente, dal nuovo e crudele virus.
Oggi il mondo, la letteratura e i personaggi delle tante storie piangono la scomparsa del poeta che diede la voce a chi non ce l’aveva insegnando che: «Solo sognando e restando fedeli a i nostri sogni riusciremo a essere migliori e, se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo».
Cantastorie e occhi da viaggiatore, la sua fu una vita piena che inevitabilmente divenne materia dei suoi scritti, veri, vicini e diretti. I suoi personaggi infatti ottennero in dono l’onore di diventare un po’ reali ricevendo pezzi della sua vita.
Le pagine di Sepúlveda, a differenza di Gabriel Garcia Marquez, altro punto di riferimento della letteratura sudamericana contemporanea, si presentavano prive di magia non perché non fosse apprezzata ma perché il reale, di per sé ricco di nodi e scioglimenti, alti e bassi, non aveva bisogno di essere distorto.
Luis Sepúlveda aveva 70 anni e ancora molto da dire, la sua agenda ne era una prova. Lo scrittore aveva manifestato i primi sintomi due giorni dopo il rientro da un festival letterario in Portogallo al quale lo aveva accompagnato la moglie Carmen Yáñez sposata per ben due volte, anche lei risultata positiva.
Il 12 marzo lo attendevano invece a Roma per l’undicesima edizione della Festa del Libro, Libri Come.
Nonostante sembrasse manifestare sintomi di miglioramento durante il ricovero in Spagna il poeta tuttavia non è riuscito a contrastare, purtroppo, il suo nemico.