Le tante dichiarazioni dei nostri politici sull’euro si sono succedute (e contraddette) nel corso degli anni.
Silvio Berlusconi
«L’unica cosa negativa del governo Berlusconi è stata l’euro, che non abbiamo voluto noi e che ha creato un disastro nei conti delle famiglie italiane» (16 marzo 2005)
«L’euro è stato assolutamente positivo e riconosco il merito di Prodi» (4 settembre 2005)
Umberto Bossi
«La corsa all’euro è un’invenzione dei media. È una scelta calata dall’alto in cui il popolo non c’entra. Al popolo l’hanno imposta. E se si fosse fatto un referendum la gente avrebbe votato contro. A me dell’euro non me ne frega niente» (15 gennaio 2002)
«Se esci dall’euro cosa fai? Torni alla lira? Non mi pare una buona idea, con la lira rafforzi solo in centralismo romano» (10 luglio 2015)
Carlo Azeglio Ciampi
«Essere entrati nell’Europa non ha risolto i problemi. Stare in Europa comporta un grave rischio, quello non di essere emarginati perché siamo dentro, ma di perdere di importanza, di perdere di peso. Bisogna rafforzare crescita e stabilità economica e di governo» (26 ottobre 1998)
«Se non ci fosse l’euro, saremmo in guai molto più seri» (19 luglio 2011)
Matteo Salvini
«Le maglie no euro vengono ripiegate nell’armadio? Lo sono da un po’. La parentesi è del tutto chiusa» (17 ottobre 2019)
Giulio Tremonti
«Una moneta gestita male perché è stata esclusa la doppia circolazione per molti anni e perché non è stata creata la banconota da un euro. Problema che nella competizione globale rende l’euro una moneta imperfetta, fabbricata in vitro, superata» (5 ottobre 2005)
«L’euro è una moneta artificiale, sperimentale, un esperimento monetario post moderno. Un incidente della storia. E’ irreversibile: chi ha provato a metterla in discussione è finito male. Inoltre, non ha mai risposta ad una domanda: chi firma la nuova moneta?» (18 ottobre 2020)
Beppe Grillo
«Odio l’Europa con tutte le mie forze. Non ci hanno chiesto il permesso: mai votato. E’ il Soviet, e la spacciano per paradiso» (14 settembre 1998)
«Non dico di lasciare l’euro, ma di lasciar decidere al popolo italiano con un referendum» (27 luglio 2018)