L’Agenzia europea del farmaco ha approvato la prima insulina settimanale al mondo. Il nuovo medicinale permetterà di ridurre drasticamente il numero di somministrazioni. Una novità importante, che avrà grande impatto sulla qualità della vita di tutti i pazienti affetti da diabete.
Il futuro nella terapia del diabete
Buone notizie per i diabetici. Nella giornata di martedì 28 maggio, l’Agenzia europea del Farmaco (EMA) ha concesso l’autorizzazione all’insulina settimanale per gli adulti affetti da diabete mellito. Il farmaco si chiama Awiqli ed è prodotto dalla azienda danese Novo Nordisk, specializzata nella cura del diabete e dell’emofilia. Novo Nordisk è la stessa azienda che produce Ozempic, farmaco divenuto tristemente famoso per l’abuso che ne viene fatto per combattere l’obesità.
Il passaggio da un dosaggio giornaliero a uno settimanale ha due vantaggi. Il primo è ovviamente quello di facilitare il trattamento del diabete nei pazienti, per i quali le iniezioni passano da 365 a 52 l’anno. «Il farmaco – spiega una nota – è progettato per coprire il fabbisogno di insulina basale per un’intera settimana con una singola iniezione sottocutanea». Il secondo vantaggio è invece relativo alla sostenibilità ambientale: grazie alla diminuzione nel numero di penne utilizzate saranno ridotte anche l’uso della plastica e le emissioni di CO2.
Un secolo di insulina
La novità nel trattamento del diabete arriva a un secolo dagli studi che hanno confermato le proprietà dell’insulina. Nel 1922 furono due ricercatori dell’Università di Toronto, il dottor Frederick Grant Banting e il biochimico John James Richard Macleod, a pubblicare il primo saggio sui risultati positivi della terapia insulinica. Al netto delle polemiche con lo scienziato Nicolae Constantin Paulescu, che aveva già condotto ricerche simili, Banting e Macleod vinsero il Premio Nobel per la Medicina nel 1923.
L’incidenza del diabete in Italia
In Italia le persone affette da diabete sono circa il 6% della popolazione, quasi 4 milioni di persone. Ma il dato è probabilmente sottostimato: si stima infatti che le mancate diagnosi siano circa 1,5 milioni. Ad oggi i dati mostrano che circa il 50% delle persone con diabete ritardino di oltre due anni l’inizio del trattamento con l’insulina, con conseguenti ripercussioni sul decorso della malattia e sulle possibili complicanze. Forse l’insulina settimanale potrebbe rappresentare una svolta anche in questo senso.