Dalla collaborazione di ex tecnici di WordPress, nutrizionisti, designer dell’e-commerce, fino a esperti di intelligenza artificiale (AI), a maggio 2024 è nata Nutrasmart. Si tratta di una piattaforma gratuita che utilizza l’intelligenza artificiale per consigli su nutrizione, salute e molto altro.
Alle spalle c’è la visione di un team di italiani, più precisamente di siciliani. Tanto che la sede di Nutrasmart e della sua AI si trova proprio in Sicilia, a Siracusa. Una zona del nostro Paese che ha un disperato bisogno di nuove idee e giovani imprenditori.
Numeri incoraggianti arrivano da un rapporto del 2023 dell’agenzia Cribis, secondo cui 4 imprese siciliane su 10 sarebbero guidate da un under 35. Tra queste Nutrasmart, fondata da Angelo Sorbello per inseguire la sua visione di «un’interfaccia accessibile a tutti per avere un sostegno proattivo alla salute».
Vediamo meglio cos’è la telemedicina e cosa fa Nutrasmart con l’utilizzo della sua AI.
Cos’è la telemedicina
Si definiscono telemedicina l’insieme di prestazioni sanitarie in cui il professionista della salute e il paziente non si trovano nello stesso luogo. La telemedicina è ufficialmente entrata nel Ssn (Servizio Sanitario Nazionale) nel dicembre 2020, con le linee guida stabilite durante la pandemia.
La sua messa in regola è emersa da una conferenza Stato-Regioni firmata dal Ministero della Salute. Al suo interno le nuove regole per visite, consulti, referti e – appunto – teleassistenza. Il documento individua le prestazioni di supporto, le prestazioni che le integrano, sino a definire una categoria di prestazioni che sostituiscono la prestazione sanitaria, realizzando nuove prassi sanitarie.
Secondo una stima di Fortune Business Insights, il mercato globale della telemedicina sarebbe destinato a una crescita vertiginosa. Dai 61,4 miliardi di dollari del 2019, il valore di questo settore dovrebbe raggiungere i 560 miliardi nel 2027, a un tasso medio di crescita annuo del 25,2%.
Telemedicina e intelligenza artificiale
Il passo successivo, ancora non regolamentato, sarebbe il permettere a medici ed esperti di salute di usufruire di AI e Large Language Models (LLM) per efficientare il proprio lavoro. Un’alternativa che potrebbe rappresentare una soluzione alla disinformazione in rete.
«Andare su Google e leggere un articolo – afferma Angelo Sorbello, fondatore di Nutrasmart -, è un processo non personalizzato e con un forte rischio di incappare in disinformazione. Quell’articolo può essere stato scritto da soggetti senza conoscenze adeguate, per non parlare poi dei social media o di altre piattaforme».
Un’obiezione che si potrebbe fare anche a una AI, come quella di Nutrasmart, che potrebbe dare consigli inappropriati. Obiezione rispedita al mittente: «Noi interveniamo nel filtrare la disinformazione e le informazioni potenzialmente dannose – chiarisce Sorbello -. Creiamo un’esperienza personalizzata dove puoi porre domande. E ti senti anche più ‘seguito’ rispetto a una ricerca online, dove leggi qualcosa e non sai se fidarti».
Ma come ci si fida di un’intelligenza artificiale? Nutrasmart non si avventura in diagnosi dannose. «È molto moderata da quel punto di vista- prosegue Sorbello -, non ti dirà mai ‘prendi questo farmaco’. Ti dà delle informazioni generali, ad esempio sull’aspirina, sul fatto che effettivamente aiuta contro il mal di testa. Dirà sempre di consultare un medico per diagnosi più accurate».
Nutrasmart è provvista di tre intelligenze artificiali, definite come “assistenti AI“. C’è un medico, un nutrizionista e un personal trainer. Si può scegliere a quale personalità rivolgersi, anche in base alle proprie esigenze o all’età. «L’esperienza è di consultazione: puoi parlargli, conversare per tranquillizzarti, non solo chiedere domande», conclude Sorbello.
Sfide presenti e progetti futuri
Una delle sfide per il nostro Paese è come gestire una popolazione in rapido invecchiamento. «L’Italia si piazza bene in termini di longevità – riflette Sorbello -, però se vai a vedere la qualità di quella longevità, diventa una questione non di quanto a lungo vivi, ma di quanto a lungo vivi in salute». In effetti l’Italia è al quarto posto nei Paesi Ocse per aspettativa di vita alla nascita, con una media 82,8 anni.
Ma per il Ministero della Salute la nostra aspettativa di vita in buone condizioni, dai 65 anni in poi, è tra le più basse. Si stimano in media 7 anni senza disabilità per le donne e circa 8 per la controparte maschile. E l’offerta nel Belpaese di assistenza a lungo termine agli anziani è inferiore rispetto alla maggior parte dei Paesi Ocse.
«Il discorso della prevenzione non è ancora diffuso in Italia, da noi si tende troppo ad arrivare al farmaco», commenta Sorbello, che nella sezione e-commerce della piattaforma propone degli integratori scelti dai nutrizionisti con cui l’azienda collabora.
Certo, quello di Nutrasmart è un passo nella giusta direzione. Ma l’apporto della medicina operata da persone reali resta fondamentale. Eppure nei prossimi anni qualcosa potrebbe cambiare. In un prossimo futuro potremmo avere AI (magari come Nutrasmart) che sostituiscano alcuni aspetti della professione di un medico, come le diagnosi preliminari?
Angelo Sorbello è convinto di sì: «L’affidabilità delle AI continua ad aumentare, insieme al loro livello di precisione. Perché no? Per certi versi potrebbe essere una soluzione migliore, perché sono provviste di un database molto più ampio».