IL CASO DI DUOLINGO: TRADUTTORI LICENZIATI E CORSI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

AI-first diventa il motto di Duolingo, la piattaforma per apprendere le lingue. Dando priorità all’intelligenza artificiale, l’app diminuirà gradualmente il numero dei collaborati esterni e revisionerà i criteri di assunzione. Il tutto con un impatto economico per i lavoratori e una nuova linea del rapporto tra IA ed esseri umani.

I caratteri sull’app di Duolingo
Il cambiamento

La svolta è stata annunciata da Luis von Ahn, co-fondatore, con un’email interna successivamente diffusa su LinkedIn, in cui evidenzia l’urgenza di «ripensare il nostro modo di lavorare» sfruttando al meglio le tecnologie di cui disponiamo. Su Duolingo l’utente può apprendere decine di lingue grazie ai corsi predisposti, che prevedono esercizi di traduzione, scrittura, ascolto e parlato. Contenuti creati manualmente in anni e che l’IA semplifica in alcuni passaggi. «L’adozione di sistemi AI serve a scalare l’offerta didattica in modo rapido, raggiungendo più utenti senza sacrificare la qualità dell’insegnamento» afferma von Ahn. Proprio grazie a questa trasformazione, la società di Duolingo ha potuto generare automaticamente esercizi nelle varie lingue senza ricorrere a traduttori e linguisti umani. Un compito realizzato dall’AI dopo essere stata opportunamente addestrata su tutti i dati linguistici della piattaforma. Successivamente rivisti da veri esperti per revisionare gli esercizi affinché siano accurati e naturali.

Cosa implica

In particolare, von Ahn ha voluto delineare le misure per ‘”AI-first”.

  1. Lo stop a collaboratori esterni per i compiti che potrebbero essere gestiti dall’IA
  2. L’utilizzo dell’AI come requisito per le nuove assunzioni
  3. La valutazione dell’abilità di usare l’AI con revisioni
  4. Nuovi inserimenti approvati solo se l’AI non dovesse essere sufficiente
  5. L’integrazione completa dell’AI dove possibile con nuove iniziative specifiche

Le parole di von Ahn

L’email mandata dal ceo di Duolingo

E von Ahn ha anche specificato che «Non si tratta di rimpiazzare i Duos (i membri del team) con l’IA», ma che lo scopo del cambiamento è «rimuovere colli di bottiglia per permettere al team di concentrarsi sul lavoro creativo e problemi reali». E soprattutto permettere all’app di avere nuove funzionalità, con per esempio video call. Sull’app sono disponibili 148 nuovi corsi creati con l’AI e von Ahn ha sottolineato: «Abbiamo impiegato 12 anni per creare i primi 100 corsi, ora ne abbiamo sviluppati quasi 150 in meno di un anno grazie all’IA». Una disponibilità che amplia l’offerta didattica. Inoltre, ultimamente il team aveva già implementato l’utilizzo di AI generativa per migliorare aspetti della piattaforma. Per esempio, aveva lanciato la partnership con OpenAI nel marzo 2023 che ha permesso l’attivazione dell’abbonamento Duolingo Max.

Le reazioni

La svolta ha segnato un duro colpo in primis per i lavoratori di Duolingo e secondo il giornalista Brian Merchant avvierebbe la crisi occupazionale che poi produrrà l’AI. Un timore scaturito anche dal taglio del 10% dei collaboratori, traduttori e redattori che la società aveva compiuto nel 2023. Merchant evidenzia come il ricorso all’AI porterà all’aumento della disoccupazione giovanile. «La crisi del lavoro causata dall’intelligenza artificiale non è una distopia da film, ma una realtà concreta, fatta di decisioni strategiche che riducono l’occupazione e svalutano il lavoro umano». In realtà, von Ahn ha sottolineato che gli impiegati con un contratto a tempo indeterminato non verranno licenziati, ma vedranno un mutamento positivo nel loro ruolo con valorizzazioni.

Il futuro lavorativo

In rete non sono mancati i commenti. Pochi hanno lodato la novità, parlando dell’efficienza che tale implemento può portare. La maggior parte del pubblico ha criticato il cambiamento per vari motivi. Innanzitutto perché la particolarità di Duolingo in passato erano proprio contenuti creativi con le voci dei madrelingua umani, quindi ora gli esercizi proposti potrebbero essere meno accurati o vicini al linguaggio quotidiano. Altri si sono allarmati per i rischi sociali che comporterebbe, come disoccupazione e perdita di competenze artigianali. Infine, l’avanzata dell’AI, pone interrogativi importanti sul futuro del lavoro umano con le sue abilità cognitive e creative.  Le aziende ora saranno chiamate a rispondere a questa aggiunta, modificando i ruoli professionali e puntando soprattutto sui valori umani insostituibili: strategia, empatia e supervisione qualitativa.

 

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