Sebastian Vettel e la Ferrari: un addio e tanti rimpianti

Hockenheim, Gran Premio di Germania 2018. Sebastian Vettel sbatte i pugni con rabbia sul volante. All’interno della scuderia Ferrari alzano tutti le mani sopra la testa: nessuno ci crede ancora. Il pilota tedesco è appena andato a muro al 52esimo giro. Fino a quel momento aveva dominato il weekend conquistando la pole position e mantenendo la prima posizione per quasi tutta la gara. Il suo rivale Lewis Hamilton, a -8 punti nella classifica mondiale, era partito 14esimo: l’occasione perfetta per allungare in campionato. Qualcosa però va storto.

La pioggia inizia a cadere sul tracciato. Tra piloti che faticano a controllare la propria vettura e altri che corrono ai ripari montando le gomme da bagnato, l’andamento della gara cambia completamente. Mentre Hamilton, che qualche giro prima era passato alla ultra-soft (la mescola più morbida e adatta ad affrontare condizioni di pioggia leggera), procede nella sua rimonta, si consuma la tragedia sportiva di Vettel. La sua macchina sbanda ed esce di pista. Il pilota della Mercedes, invece, vince il Gran Premio e sorpassa il tedesco in classifica.

 

Da quel momento le performance di Vettel non sarebbero più state le stesse. Una serie di risultati non soddisfacenti che hanno portato il pilota e la sua scuderia a separarsi. Sebastian Vettel non guiderà la Ferrari a partire dalla stagione 2021.

«Il mio rapporto con la Scuderia Ferrari terminerà alla fine del 2020. In questo sport per riuscire ad ottenere il massimo bisogna essere in perfetta sintonia ed io e la squadra abbiamo realizzato che non esiste più una volontà comune di proseguire insieme oltre la fine di questo campionato».

Seb arriva alla Rossa nel 2015 vantando nel suo palmarès quattro titoli mondiali conquistati consecutivamente tra il 2010 e il 2013 con la Red Bull. Il binomio pilota tedesco-Ferrari fa sognare i tifosi nel ricordo degli anni vincenti di Michael Schumacher. La realtà però è diversa da quella del decennio precedente. Dopo i campionati dominati dalla Red Bull, con il cambio di regolamento dal 2014 la Mercedes diventa la squadra da battere.

Per due anni la Ferrari non è competitiva, ma si presenta al Mondiale 2017 con una macchina completamente nuova. La sfida con Hamilton è serrata e i due arrivano perfino allo scontro nel Gran Premio di Baku. Durante la safety car, l’inglese rallenta in un punto veloce della pista e Vettel lo tampona involontariamente. Preso dalla rabbia, il tedesco si affianca al leader e lo colpisce con la ruota anteriore destra. Vettel finirà la gara quarto, ma comunque davanti a Hamilton. Per la prima volta, però, il pilota con la faccia da bravo ragazzo e il temperamento di ghiaccio, perde la sfida di nervi contro il suo rivale. Il sogno di riportare il titolo il Ferrari crolla durante il Gran Premio di Singapore, quando i due sono quasi appaiati in classifica. Un incidente alla partenza con Kimi Raikkonen e Max Verstappen costringe Vettel al ritiro e spiana la strada al quarto titolo mondiale per Hamilton.

 

Le delusioni del 2017 e del 2018, dove Vettel e la Ferrari hanno pensato di poter lottare seriamente per il titolo, si ripercuotono sul pilota tedesco nella stagione successiva. Il quattro volte campione del mondo sembra aver perso motivazione e la situazione peggiora con l’approdo a Maranello del giovane e talentuoso Charles Leclerc. Già nel 2014, nel suo ultimo anno alla Red Bull, Vettel aveva subito la pressione psicologica di un compagno in rampa di lancio: Daniel Ricciardo. In quella stagione l’australiano aveva conquistato tre Gran Premi, mentre il tedesco nessuno. Lo stesso copione si ripete in Ferrari. Leclerc conclude la stagione davanti a Vettel e i due, nonostante il rispetto reciproco, si scontrano – sia in pista sia fuori – al Gp del Brasile.

All’alba del 2020, l’ultimo affronto per Vettel: durante la presentazione ufficiale della nuova vettura, il team principal Mattia Binotto annuncia che non ci saranno gerarchie all’interno della scuderia. Un altro duro colpo per Seb, che con le sue numerose vittorie si è conquistato nel tempo lo status di prima guida. Probabilmente, il tedesco non vorrebbe rinnovare il contratto per poi ritrovarsi a fare da spalla a Leclerc, sul quale la Ferrari vuole costruire il suo futuro.

Il team Ferrari durante la presentazione della nuova vettura per il 2020

«Quello che è accaduto in questi ultimi mesi – ha affermato Sebastian Vettel – ha portato tanti di noi a fare delle riflessioni su quelle che sono davvero le priorità della vita: c’è bisogno di immaginazione e di avere un nuovo approccio a una situazione che è mutata. Io stesso mi prenderò il tempo necessario per riflettere su cosa sia realmente essenziale per il mio futuro».

È ancora troppo presto per sapere quali colori vestirà Vettel. Sul suo sostituto, invece, circolano già alcuni nomi tra i quali quelli di Carlos Sainz e Daniel Ricciardo. Il pilota tedesco, qualora il campionato dovesse iniziare, avrà l’ultima possibilità di regalare il titolo alla Ferrari. Se così non dovesse essere, le parti si lasceranno alle spalle anni intensi ma ricchi di rimpianti.

Martina Soligo

26 anni, da Treviso a Milano per seguire il mio sogno. Laureata in Lettere all'Università Ca' Foscari di Venezia e in Editoria e Giornalismo all'Università degli studi di Verona, ora frequento il Master in Giornalismo e scrivo per MasterX. Sogno di diventare una grande giornalista sportiva.

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