I 4 corridori per corse a tappe più forti del momento e gli ultimi 12 vincitori di Grandi Giri tranne Sepp Kuss, costretto al forfait causa covid. Oltre a campioni come Mathieu Van der Poel, Wout Van Aert e Mads Pedersen. Il Tour de France 2024 si annuncia spettacolare, come è sempre stato negli ultimi anni. Ma questa volta potrebbe esserlo ancora di più. Tadej Pogacar va a caccia della doppietta con il Giro d’Italia, vinto a maggio, che manca dal 1998 quando ci riuscì Marco Pantani. Mark Cavendish vuole superare il record di successi di tappa di Eddy Merck. Jonas Vingegaard punta al tris consecutivo. Primoz Roglic cerca il primo sigillo alla Grande Boucle, con Remco Evenepoel pronto a scombinare le carte. I temi sono tanti e l’Italia ne è protagonista.
For the first time ever, the BIG 6 (Pogačar, Vingegaard, Roglič, Evenepoel, Van der Poel, Van Aert) will be at the startline of the same race (Tour de France). 😍
Not all riders had ideal preparation for this race, but feel lucky to witness these times. ❤️ pic.twitter.com/dPzSfb5dgs
— Lukáš Ronald Lukács (@lucasaganronald) June 25, 2024
Lo storico Grand départ dall’Italia
Per la prima volta si parte dal nostro Paese per ricordare alcuni ciclisti azzurri che hanno fatto la storia del Tour: Ottavio Bottecchia, Fausto Coppi, Gino Bartali, Gastone Nencini e Pantani. Le prime quattro tappe attraversano i luoghi in cui sono cresciuti questi campioni e saranno subito uno snodo cruciale. Si comincia sabato 29 giugno da Firenze con un frazione mossa fino a Rimini che offre subito un’occasione agli uomini di classifica per conquistare la maglia gialla. Pogacar, Roglic, Evenepoel e Vingegaard sono i favoriti, ma occhio a Van der Poel e Van Aert che potrebbero rovinargli la festa.
Domenica 30 ci sarà l’arrivo a Bologna con il doppio passaggio sul San Luca, uno strappo da 1,9km al 10,9%. Una due giorni subito decisiva, per poi andare verso la volata di Torino il 1° luglio e lasciare l’Italia il 2, con il primo tappone di montagna. Partenza da Pinerolo e passaggio a Sestiere dopo 40km di salita, discesa fino a Cesana Torinese e strada che torna all’insù per raggiungere il Col de Montgenèvre e la Francia. Il tutto prima del Col du Galibier, una delle salite più mitiche e dure della Grande Boucle. Si scollina a 2.642 metri per poi scendere in picchiata per 19km fino all’arrivo di Valloire.
Il finale inedito a Nizza
Qui finirà l’avventura italiana del Tour 2024. Una Grande Boucle che per la prima volta dal 1904 non si concluderà a Parigi, impegnata con i preparativi per le Olimpiadi. Sarà infatti la Promenade des Anglais di Nizza a calare il sipario sulla 111ª edizione, con una cronometro da 33,7km che può stravolgere la classifica. Ne sa qualcosa Pogacar che nel 2020 vinse in rimonta il suo primo Tour proprio nella crono conclusiva a La Planches des Belles Filles, prima di Parigi. Ma non è l’unica frazione chiave. In precedenza ci saranno 5 arrivi in salita tra Alpi e Pirenei, un’altra prova contro il tempo e il debutto dello sterrato il 7 luglio, con 14 settori e 32km su pietre e polvere. Un Tour completo che promette spettacolo dal primo all’ultimo giorno.
I favoriti
Il bicampione uscente è Vingegaard, che però torna in gara dopo quasi 3 mesi di stop complice la brutta caduta al Giro dei Paesi Baschi. La condizione fisica del danese è in dubbio. «Per me è già una vittoria essere qui», ha detto durante la presentazione ufficiale delle squadre a Firenze. Ma una cosa è certa: se non fosse al 100% non partirebbe. E Pogacar lo sa bene.
🙌 First victory for Jonas!
🙌 Première victoire pour Jonas !
Welcome to the #TDF2024 👋 pic.twitter.com/9lDd5QavtW
— Tour de France™ (@LeTour) June 27, 2024
Lo sloveno è il favorito numero uno. Al Giro d’Italia ha annichilito gli avversari e in un’intervista all’Équipe ha affermato: «Non mi sono mai sentito così bene in bici». L’impressione è che sia cresciuto ulteriormente rispetto alla corsa rosa, ma anche lui ha avuto i suoi problemi. «Dieci giorni fa ho contratto il Covid, mi sentivo molto stanco – ha svelato nella conferenza stampa di avvicinamento al Tour de France – Ma non è stato un grosso problema. Onestamente, mi sento benissimo adesso». Gli avversari sono avvisati.
Problema COVID per Tadej Pogacar 😬
Lo sloveno però rassicura i fan: si sente "benissimo" 💪🚴♂️#EurosportCICLISMO #TDF2024 #Pogacar pic.twitter.com/1oyqfprZqd
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) June 27, 2024
Il terzo incomodo
Il ruolo di terzo incomodo spetta a Roglic. Lo sloveno, già vincitore di 3 Vuelta a Espana e 1 Giro d’Italia, ha un conto aperto con il Tour. Nel 2020, dopo averlo dominato, lo perse nella cronometro conclusiva a vantaggio di Pogacar. L’ex saltatore con gli sci ha voglia di riscatto e a 34 anni sa che potrebbe essere la sua ultima chance. Per inseguire il suo sogno ha cambiato squadra, passando dalla Jumbo-Visma alla Reb Bull Bora-Hansgrohe. Proprio il fresco ingresso (esordisce come sponsor nel ciclismo in questo Tour) della bevanda energetica austriaca potrà portare benefici economi al team. Ma il presente vede Roglic un gradino sotto a Pogacar e Vingegaard. Per vincere dovrà sperare in un passo falso dei due rivali e magari farà la differenza a cronometro dov’è campione olimpico in carica.
La scheggia impazzita
Chi nelle prove contro il tempo è un fuoriclasse e detiene il titolo mondiale, però, è Evenepoel. Il belga debutta al Tour de France e vuole far bene da subito. Il talento non gli manca e nella tappa secca è forse il più pericoloso del gruppo. L’incognita è legata alla tenuta sulle 3 settimane, che a eccezione della Vuelta vinta nel 2022 lo ha sempre penalizzato. Ma guai ad averlo sulla propria strada nella giornata di grazia, potrebbero essere dolori per tutti, Pogacar e Vingegaard compresi.