Luca Nardi fa l’impresa: battuto Djokovic

«Ho la foto di Novak nella mia cameretta». Queste parole riassumono l’emozione di Luca Nardi che nella notte di martedì 12 marzo ha battuto 6-4 3-6 6-3 Novak Djokovic nei sedicesimi di Indian Wells. L’azzurro, numero 123 al mondo, ha compiuto un’impresa. E pensare che una settimana fa Nardi aveva perso nell’ultimo turno di qualificazioni contro David Goffin uscendo dal torneo. Ma la sorte ha deciso di aiutarlo e l’italiano è diventato lucky loser. Il 20enne pesarese ha preso il posto della testa di serie Tomas Martin Etcheverry ed ecco che la favola si è compiuta.

Un match perfetto

Vincere contro il tuo idolo, che ammiri e segui fin da bambino, ha un sapore speciale. Per più se è il tennista più forti di tutti i tempi, l’attuale numero 1 e lo batti sul Centrale, con tutti gli occhi del mondo addosso. Due ore e venti minuti di pura gioia. Nardi ha giocato un primo e un terzo set eccezionali, sfoggiando un dritto notevole che ha messo in difficoltà il serbo. I break decisivi sono arrivati nel quinto game del primo set e nel sesto gioco del terzo parziale. L’azzurro è calato solo nel secondo set cedendo due volte la battuta, ma ciò che conta è il risultato finale.

Nardi diventa il giocatore con la più bassa classifica ad aver sconfitto Djokovic in un Master 1000 o in uno Slam. Il precedente record risaliva a Miami 2008, quando il serbo perse contro l’allora numero 122 al mondo Kevin Anderson. Il pesarese è il sesto italiano di sempre a battere Djokovic e il nono a superare il numero al mondo. L’italiano agli ottavi affronterà lo statunitense Tommy Paul, con l’obiettivo di continuare a sognare.

Le parole dei protagonisti

«Ho ancora il poster di Novak in camera – ha raccontato a fine match Nardi – Ogni sera che vado a letto lo guardo. Continuerò a farlo di sicuro. È una sensazione incredibile. Non potevo nemmeno immaginare di giocare una partita contro di lui, e ora l’ho anche battuto. È un sogno che si avvera per me». Alla vigilia della sfida l’azzurro aveva poche speranze. «Prima del match ho detto al mio allenatore: ‘Non voglio perdere 6-1, 6-1’. Ma dopo tre o quattro game ho preso fiducia. Djokovic è il miglior giocatore di sempre. Penso che conserverò questo momento per il resto della mia vita».

Dal canto suo il serbo non nasconde la delusione. «Non lo conoscevo bene – ha ammesso Djokovic -, ma sapevo che era in grado di imporre il suo ritmo da fondocampo, in particolare col dritto. Non aveva niente da perdere, essendo subentrato nel tabellone come lucky loser. Ha meritato la vittoria, mentre io ho giocato davvero malissimo, sono molto deluso dal mio livello di gioco. Ho commesso una marea di errori gratuiti, e sono stato troppo difensivo mentre lui invece era molto aggressivo, questo ha fatto la differenza».

Djokovic è in crisi?

Nelle ultime sette partite contro tennisti italiani nati dopo il 2000 Djokovic ha perso cinque volte, il tutto in meno di un anno. La prima sconfitta è arrivata a Monte Carlo contro Lorenzo Musetti, poi il trittico con Jannik Sinner tra Atp Finals, Coppa Davis e Australian Open. Infine, la debacle con Nardi a Indian Wells. È un momento negativo per il numero 1 del mondo. Al netto del 2018, in cui si è dovuto fermare per l’infortunio al gomito, e del 2022, quando è stato escluso per non aver fatto il vaccino anti-Covid, il serbo non arrivava a questo punto dell’anno senza titoli dal 2006.

In entrambi i due tornei disputati ha perso con tennisti italiani: Sinner e Nardi. Inoltre, sia agli Australian Open che a Indian Wells ha faticato in quasi tutti i match perdendo set contro giocatori sulla carta molto inferiori a lui. È forse il segnale che sta calando? È presto per dirlo, ma sicuramente nessuno si aspettava un Djokovic così in difficoltà a inizio stagione. I prossimi tornei daranno un quadro più chiaro della situazione. 

Christian Leo Dufour

Young Reporter per il CIO alle Olimpiadi Invernali Giovanili di Gangwon 2024 e collaboratore del fattoquotidiano.it. Valdostano in trasferta a Milano. Motivato e sempre pronto a fare nuove conoscenze. Laureato in comunicazione, media e pubblicità alla IULM. Il mio sogno è il giornalismo sportivo. L'ambizione: far conoscere gli sport invernali, il ciclismo e tutte le discipline olimpiche a un pubblico sempre più ampio

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