NBA, Team Lebron vince l’All-Star Game 2021, Giannis è Mvp

All-Star Game. C’è chi ne critica il nuovo formato, che dal 2018 ha abolito la rivalità tra Costa Est e Costa Ovest. C’è chi non sopporta lo scarso impegno dei giocatori in campo, frenati dal timore di un inutile rischio di infortunio e dalla scarsa importanza della posta in gioco. Ma c’è, va detto, anche chi accetta di buon grado (e senza pretese di vedere una battaglia all’ultimo sangue) la cornice un po’ teatrale in cui i migliori giocatori della NBA scendono in campo e danno spettacolo durante la pausa invernale della regular season.

Quest’anno l’ All-Star Game, che ha avuto luogo il 7 marzo alla Philips Arena di Atlanta, si è svolto con rito abbreviato. Un solo giorno contro i canonici tre delle passate edizioni. Tutte le gare che abitualmente compongono il weekend delle stelle, da quella delle schiacciate a quella dei tre punti, alla più recente ‘Skills Challenge’, si sono disputate nell’arco di qualche ora, in apertura dell’evento centrale.

La partita

La partita delle stelle ha visto la squadra di capitan Lebron James trionfare 170 a 150 su quella di Kevin Durant. Nessun colpo di scena, dunque, rispetto alle previsioni della vigilia che davano il roster di KD (capitano, ma fuori per infortunio) nettamente sfavorito.
Il quintetto titolare dei vincitori, contraddistinto dalla presenza di tre giocatori non americani (Antetokounmpo, Donkic, Jokic), ha dimostrato la superiorità tecnica che ci si aspettava.

 

Sebbene James, 36 enne alla 18esima stagione Nba, si sia limitato ad un ruolo di “coordinatore” in campo (appena 4 punti realizzati in 13 minuti di gioco) e Donkic, giovane stella europea in forza ai Dallas Maverics, abbia offerto una versione ‘soft’ di sè stesso (8 punti conditi da 8 assist), chi ha giocato senza freno a mano è sicuramente Steph Curry. Il fuoriclasse dei Warriors, fresco vincitore della gara del tiro da tre disputata poche ore prima, ha chiuso la partita con 28 punti e un paio di triple – surreali – dalla metà campo. Quasi a voler stuzzicare Lillard, l’altro grande tiratore in squadra, la cui risposta non si è fatta attendere. Due triple per chiudere la partita e la seconda, neanche a dirlo, a mezzo metro dalla linea di metà campo.

Lillard e Curry in campo con la casacca del Team Lebron

E poi Giannis, miglior giocatore e miglior difensore della passata stagione, che all’annuncio della composizione delle squadre qualche giorno fa, aveva commentato: «Non ci sarà storia, ragazzi». Parola mantenuta: 35 punti in 19 minuti in campo ed ennesima dimostrazione di doti fisiche e atletiche ineguagliabili. Va a lui il premio, intitolato a Kobe Bryant, di MVP della partita delle stelle.

Dall’altro lato del campo la prestazione migliore è probabilmente quella di Bradley Beal (26 pt), apparso più in forma e più invogliato dei suoi compagni. Da segnalare l’esordio in doppia cifra per Zion Williamson, giovane e straripante talento dei New Orleans Pelicans che, alla sua prima volta da All Star, mette a referto 10 punti in 14 minuti.

 

Nicola Bracci

Ha 25 anni. È nato e cresciuto a Pesaro e si è poi trasferito a Milano. Legge e scrive di tematiche sociali e geopolitica per interesse, di sport per passione. Ora al quotidiano Domani.

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