Premier, Di Maio e Salvini da Mattarella: abbiamo indicato il nome di Conte

Attesa da oltre due mesi, la fumata bianca è finalmente arrivata: salvo sorprese dell’ultim’ora, il nuovo primo ministro italiano sarà Giuseppe Conte. A confermarlo, reduce dalle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio: «Conte sarà un premier politico di un governo politico», ha dichiarato ai cronisti all’esterno del Quirinale. «È il suo il nome che abbiamo indicato al Capo dello Stato per attuare il contratto di governo. Non vesserà il popolo italiano. Non è stato eletto? Era nella mia squadra, quindi lo hanno votato undici milioni di italiani. Siamo pienamente soddisfatti del lavoro fatto: ne è valsa la pena prendere ottanta giorni di tempo, perché finalmente nasce la terza Repubblica».

Visibilmente compiaciuto anche il segretario della Lega Matteo Salvini, il secondo a salire al Colle: «Abbiamo ben chiara la squadra di governo e il progetto di Paese che vogliamo portare avanti: questo sarà un governo di crescita, di speranza e di futuro. Un governo che metterà al centro gli italiani e non sarà certamente remissivo». Il leader del Carroccio ha poi voluto rassicurare i numerosi osservatori internazionali che nelle ultime ore avevano espresso perplessità sugli ultimi sviluppi politici: «Siamo vogliosi di partire per far crescere l’economia del Paese. Lo faremo rispettando tutto e tutti, normative e vincoli compresi. Nessuno, quindi, ha nulla da temere dalle nostre politiche economiche. Contiamo di lasciare ai nostri figli un’Italia migliore».

Conte, avvocato e professore ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, sarà dunque con tutta probabilità il sesto premier non parlamentare nella storia della Repubblica italiana (prima di lui Carlo Azeglio Ciampi, Lamberto Dini, Giuliano Amato, Mario Monti e Matteo Renzi). Le sue parole d’ordine? Legalità e semplificazione. Il giurista nativo di Volturara Appula (Foggia) è infatti noto per le sue battaglie contro l’ipertrofia della burocrazia italiana.
Si attende ora solamente il definitivo via libera del presidente Mattarella. (av)

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