Da lunedì 20 febbraio Meta inserirà nei suoi social una nuova funzione sperimentale: l’account verificabile a pagamento su Facebook e Instagram. L’azienda che fa capo a Mark Zuckerberg renderà disponibile inizialmente la novità in Australia e Nuova Zelanda, per poi estenderla a tutti gli altri Paesi del mondo.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e cosa cambierà per gli utenti.
Costi e vantaggi
La famosa “spunta blu”, un tempo appannaggio di personaggi pubblici e celebrità, sarà presto disponibile con un abbonamento di 11,99€ mensili. Ogni utente maggiorenne potrà essere verificato tramite una procedura di riconoscimento del proprio documento d’identità. Non tutti i dettagli sono ancora chiari, ma per il momento la possibilità di ottenere la spunta blu sarà attiva solo per le persone fisiche e non per le aziende.
Visibilità ma non solo: Meta Verified – questo il nome del servizio – garantirà la possibilità di «autenticare il proprio account con un documento, avere una spunta blu, avere protezione extra contro i furti d’identità e accesso rapido all’assistenza», ha dichiarato il CEO di Meta nel suo canale broadcast su Instagram.
Nessun cambiamento generale per chi non vorrà abbonarsi. Gli utenti che non vorranno ottenere Meta Verified potranno continuare a usufruire delle funzioni base.
Come Twitter Blue
La nuova idea di Facebook e Instagram trae ispirazione dal servizio ideato dal CEO di Twitter, Elon Musk. Twitter Blue ha lo stesso prezzo mensile, 11,99€ al mese, e prevede la verifica dell’account e alcune funzioni premium abilitate per i soli abbonati. Ad esempio la possibilità di modificare i tweet, scriverne di più lunghi e caricare video di 60 minuti.
Il servizio di Twitter non è stato esente da critiche e veri e propri exploit durante le prime fasi di lancio. A partire dagli attacchi online del celebre scrittore Stephen King, il quale alla fine dello scorso anno ha dichiarato «Musk è stato un’aggiunta terribile per Twitter».
I think Elon Musk is a visionary. Almost singlehandedly, he’s changed the way Americans think about automobiles. I have a Tesla and love it. That said, he’s been a terrible fit for Twitter. He appears to be making it up as he goes along.
— Stephen King (@StephenKing) November 26, 2022
I rischi nell’inserire una funzionalità del genere sono evidenti, e possiamo immaginare che le difficoltà iniziali saranno simili a quelle del social di Musk. La possibilità di verificare un account per chiunque ha creato dei casi editoriali, non solo nel campo della disinformazione, ma anche della satira. Uno degli esempi più famosi è quello dell’account Twitter “verificato” nientemeno che di Gesù. Solo dopo numerose critiche Twitter ha inserito la specifica “questo account è verificato in quanto è abbonato a Twitter Blue”, per distinguerlo dalle vere celebrità.
Casual Sunday reading… pic.twitter.com/gF7JXS1sR7
— Jesus Christ (@jesus) November 13, 2022
La scelta d’inserire dei servizi a pagamento potrebbe essere dovuta al momento difficile che stanno attraversando le Big Tech. Tra licenziamenti e crolli in borsa, si è trattato di un’annata nera per le multinazionali della Silicon Valley.