L’ANNO NERO DELLE BIG TECH USA: OLTRE 150 MILA LICENZIAMENTI NEL 2022

Uno degli elementi di novità che ha caratterizzato lo scorso anno sono stati i licenziamenti di massa nelle aziende tecnologiche statunitensi. Il sito layoffs.fyi ci riporta una chiara fotografia: nel 2022 sono stati licenziati circa 154 mila dipendenti da oltre mille aziende del settore. È la più alta perdita di posti di lavoro nelle aziende tech dal 2002, in seguito al crollo della bolla dot-com. E il 2023 è iniziato sull’onda della continuità: il 18 gennaio Microsoft ha annunciato un taglio di 10 mila dipendenti entro quest’anno. Secondo Forbes questa ondata di licenziamenti attanaglierà il settore per l’intera prima parte del 2023. Analizziamo il 2022 delle maggiori aziende tecnologiche statunitensi.

META

16 agosto 2022. Il colosso di Zuckerberg comincia a tagliare i dipendenti: 60 lavoratori a contratto da Accenture vengono lasciati a casa. Secondo un rapporto di Bloomberg il personale è stato informato tramite videochiamata e ha poi appreso che la decisione era stata presa da un algoritmo che li aveva ritenuti “poco performanti.”

9 novembre 2022. Arrivano i licenziamenti di massa: 11 mila lavoratori vengono licenziati, pari a circa il 13% della forza lavoro totale. Oltre alla crisi economica globale, a pesare sulla decisione sono state anche le spese relative all’investimento miliardario nel metaverso. Nella lettera inviata ai propri dipendenti il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, ha ammesso che il suo eccessivo ottimismo sulla crescita ha portato a un esubero di personale nell’azienda: «Ho sbagliato e me ne assumo la responsabilità» sono state le sue parole.

AMAZON

5 agosto 2022. Amazon acquisisce il marchio di aspirapolveri “iRobot”. Contestualmente annuncia un taglio del 10% della sua forza lavoro. Il provvedimento interessa circa 140 lavoratori.

16 novembre 2022. L’azienda fondata da Bezos ufficializza enormi tagli di personale: circa 10 mila dipendenti vengono lasciati a casa. I tagli colpiscono soprattutto gli ambiti dell’IA, delle risorse umane e del settore retail. I licenziamenti diminuiscono del 3% la forza lavoro complessiva dell’azienda.

4 gennaio 2023. Il nuovo anno non parte bene: altri 8 mila lavoratori vengono licenziati pari a circa il 2% del personale della società guidata da Andy Jassy.

MICROSOFT

17 ottobre 2022. Il colosso guidato da Satya Nadella conferma la decisione presa nel luglio precedente licenziando circa mille dipendenti dei team Xbox, Edge e Devices. Ma il taglio più grande arriva solo nell’anno nuovo.

18 gennaio 2023. L’azienda di Redmond annuncia un taglio del 5% della forza lavoro. Sono coinvolte circa 10 mila persone. Il Ceo Nadella assicura, però, che seguiranno assunzioni in aree strategiche nelle quali la società intende effettuare nuovi investimenti.

GOOGLE

20 gennaio 2023. Alphabet, la società controllante di Google, ha annunciato che taglierà circa 12 mila posti di lavoro. Secondo quanto riferito da Bloomberg, corrispondono al 6% della forza lavoro globale. La notizia arriva dopo che, sempre Alphabet, aveva annunciato un taglio del personale della divisione “life sciences” di circa il 15%. In un’e-mail ai dipendenti il Ceo di Google, Sundar Pichai, ha dichiarato che «questi sono momenti importanti per affinare la nostra attenzione, riprogettare la nostra base di costi e indirizzare il nostro talento e capitale verso le nostre massime priorità».

Nonostante le fonti di guadagno di Google siano differenti rispetto agli altri suoi competitor (infatti, l’azienda si sostiene maggiormente vendendo spazi pubblicitari all’interno del suo motore di ricerca), anche l’azienda di Mountain View alla fine ha dovuto fare i conti con la crisi generale che sta riguardando l’intero settore.

APPLE

16 agosto 2022. Contestualmente a Meta, Apple decide di tagliare 100 posti di recruiter esterni che avevano il compito di assumere nuovi dipendenti. Due mesi prima, il Ceo della società di Cupertino, aveva dichiarato che Apple «avrebbe investito anche durante la recessione» ma che avrebbe adottato un approccio «più deliberato» per via del nuovo contesto macroeconomico incerto.

15 gennaio 2023. L’amministratore delegato Tim Cook annuncia che si sarebbe ridotto lo stipendio del 40% a 49 milioni di dollari l’anno.

Tra le aziende tecnologiche statunitensi, Apple è quella che sta avendo meno contraccolpi, derivanti dalla recessione, sul fronte del personale nonostante il lancio dell’iPhone 14 non abbia ottenuto i risultati sperati.
Apple è stata fortemente colpita dai lockdown in Cina che, fino alla fine dello scorso anno, hanno interessato il suo stabilimento di Zhengzhou, capoluogo della provincia dell’Henan.

TWITTER

7 luglio 2022. Durante la battaglia legale con Elon Musk per l’acquisizione della società, Twitter annuncia la sospensione delle assunzioni per via dell’incertezza creatasi. L’azienda licenzia meno di 100 dipendenti che lavoravano nel team di reclutamento.

4 novembre 2022. Dopo aver concluso l’acquisizione dell’azienda con sede a San Francisco per 44 miliardi di dollari, Musk impiega solo una settimana a licenziare metà della forza lavoro di Twitter pari a circa 3.700 dipendenti. Lo staff viene informato tramite e-mail e, per coloro rimasti, viene tolta la possibilità di lavorare da casa.

I loghi delle big tech

5 gennaio 2023. L’azienda prosegue i licenziamenti anche nel nuovo anno apportando una dozzina di tagli negli uffici di Dublino e Singapore. Ella Irwin, Head of Trust and Safety di Twitter, ha dichiarato a Bloomberg che «aveva più senso consolidare i team sotto un unico leader» (anziché due).

Ogni società ha una storia a sé, ma c’è un minimo comune denominatore: i licenziamenti sono stati decisi a causa del peggioramento delle condizioni macroeconomiche globali e la prospettiva di una recessione di certo non aiuta. La perdita complessiva di valore del settore è stimata in 3 mila miliardi di dollari.

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