USA: niente mascherine, il Coronavirus si combatte con le armi

Mentre in Italia poco prima del decreto i cittadini sono corsi al riparo assalendo farmacie e supermercati alla ricerca di mascherine e Amuchina, negli Stati Uniti il popolo americano ha pensato di ricorrere alle armi come mezzo di difesa. E no, non stiamo parlando del nuovo capitolo di La notte del giudizio, ma della diffusione del Coronavirus.

Esatto, perché nonostante il nemico contro cui combattiamo sia invisibile e probabilmente invincibile di fronte alle pallottole, negli USA al posto di disinfettanti vari si preferisce utilizzare gli strumenti più “classici” per tutelare se stessi e la propria famiglia.

I negozi di armi stanno infatti vivendo la loro stagione fortunata, più di quanto normalmente non riscontrino in America. In modo particolare la richiesta più grande di armi l’hanno sentita gli stati della California, New York e Washington, ad oggi le aree più colpite dal Covid-19. E mentre in Italia assistevamo alle lunghe code fuori dai supermercati, qui file con più di 50 persone attendono di portare a casa le loro guns (armi). Il timore pare infatti essere che il Governo possa varare un decreto per limitarne l’acquisto.

Tra gli  acquisti vi sono pistole, mitragliatrici, munizioni, il che è curioso visto che l’altro bene – in questo caso davvero di prima necessità – andato letteralmente a ruba negli States è stata la carta igienica, come riporta la Repubblica.

I più preoccupati? Gli asiatici

I più preoccupati sembrano essere gli asiatici che si trovano in America. Questi temono infatti atti vendicativi da parte dei cittadini americani a causa delle loro origini cinesi. Sembrano infatti essere proprio questi i maggiori acquirenti. Addirittura la Repubblica riporta l’esperienza di un cittadino della comunità cinese del sud della California che ha dichiarato: «Questo è il momento giusto per avere un’arma in casa. Mia moglie non mi ha mai dato il permesso prima ma da quando è scoppiato il virus ha paura».

Una corsa che può forse incentivare la criminalità nel Paese americano. Addirittura, il comune di Philadelphia a causa dell’emergenza Coronavirus ha sospeso tutte le attività pubbliche a partire da martedì 17 marzo, mentre solo da oggi, mercoledì 18, potrà recarsi al lavoro esclusivamente il personale strettamente necessario. In più, la polizia dovrà seguire nuovi protocolli per arresti legati a reati come furti, rapine, sequestro, diffusione di stupefacenti, furto con scasso, atti vandalici, crimini economici come frode e prostituzione.

Giulia Taviani

24 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Parlo di attualità nel podcast "Mo' To' Spiego" e di vino in "De Buris: Il lusso del tempo". Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita"

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