Il bilancio all’8 febbraio del terremoto che ha devastato Turchia e Siria è di 8700 vittime. Più di 37 mila i feriti, mentre già si contano oltre 10 mila persone salvate. Nella notte sono state rilevate 312 scosse di assestamento. La tensione nella zona resta alta. Erdogan ha dichiarato lo stato d’emergenza di tre mesi nelle province colpite, dall’Italia arrivano i primi soccorsi.
Si stanno cercando ancora molti dispersi tra le macerie, tra cui un italiano che si trovava in Turchia per ragioni lavorative.
Il sostegno dall’Italia
Seguo da vicino, aggiornata dal @DPCgov, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia al confine con la Siria. Esprimo vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite. La Protezione Civile italiana ha già fornito disponibilità per contribuire al primo soccorso
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) February 6, 2023
«L’Italia, attraverso il Servizio nazionale della protezione civile, ha offerto subito la propria disponibilità a inviare aiuti per supportare le autorità locali nelle attività di ricerca e soccorso». Così si legge nel comunicato diramato dalla Protezione Civile. Dall’Italia sono in arrivo:
- 57 operatori, di cui 11 medici in servizio tra Lazio e Toscana;
- 12 tonnellate di attrezzature, accompagnate da un team di 6 persone del Dipartimento della Protezione Civile;
- Un modulo USAR Medium (Urban Search And Rescue) per la ricerca e il soccorso nell’ambito urbano;
- Un primo team avanzato composto da membri della Protezione Civile e dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco;
L’italiano disperso
La Farnesina ha rintracciato tutti gli italiani presenti nella zona al momento del sisma, tranne uno. Per ragione di privacy, non sono state rese note le sue generalità.
L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale,in Turchia per ragioni di lavoro .La Farnesina,fino ad ora,non è riuscita ad entrare in contatto con lui.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) February 7, 2023
«Stiamo facendo di tutto per trovarlo», ha twittato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Tuttavia, le ricerche appaiono complicate. Il terremoto, nella sola Turchia, ha interessato oltre 13 milioni di persone residenti nelle 10 province colpite.
Dagli aiuti alle polemiche
Nonostante il Presidente francese Emmanuel Macron abbia garantito l’invio di aiuti nell’area del sisma, le polemiche generate dai media francesi non sono mancate. Ancora una volta, la rivista parigina Charlie Hebdo si è resa protagonista di un episodio discutibile. Nella giornata del terremoto, il settimanale satirico ha pubblicato sui social una vignetta che ritrae le macerie generate dal cataclisma in Turchia. In basso, una didascalia recita: «Non c’è nemmeno bisogno d’inviare i carri armati».
✏️Le dessin du jour, par #Juin pic.twitter.com/kPcEqZDocO
— Charlie Hebdo (@Charlie_Hebdo_) February 6, 2023
Anche l’illustrazione dedicata al terremoto ad Amatrice suscitò reazioni di sdegno dall’Italia. Non possiamo che attenderci una risposta simile da Ankara.