Terremoto Turchia-Siria, oltre 8700 morti: anche l’Italia invia aiuti

Il bilancio all’8 febbraio del terremoto che ha devastato Turchia e Siria è di 8700 vittime. Più di 37 mila i feriti, mentre già si contano oltre 10 mila persone salvate. Nella notte sono state rilevate 312 scosse di assestamento. La tensione nella zona resta alta. Erdogan ha dichiarato lo stato d’emergenza di tre mesi nelle province colpite, dall’Italia arrivano i primi soccorsi.

Si stanno cercando ancora molti dispersi tra le macerie, tra cui un italiano che si trovava in Turchia per ragioni lavorative.

Il sostegno dall’Italia

«L’Italia, attraverso il Servizio nazionale della protezione civile, ha offerto subito la propria disponibilità a inviare aiuti per supportare le autorità locali nelle attività di ricerca e soccorso». Così si legge nel comunicato diramato dalla Protezione Civile. Dall’Italia sono in arrivo:

  • 57 operatori, di cui 11 medici in servizio tra Lazio e Toscana;
  • 12 tonnellate di attrezzature, accompagnate da un team di 6 persone del Dipartimento della Protezione Civile;
  • Un modulo USAR Medium (Urban Search And Rescue) per la ricerca e il soccorso nell’ambito urbano;
  • Un primo team avanzato composto da membri della Protezione Civile e dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco;
L’italiano disperso

La Farnesina ha rintracciato tutti gli italiani presenti nella zona al momento del sisma, tranne uno. Per ragione di privacy, non sono state rese note le sue generalità.

«Stiamo facendo di tutto per trovarlo», ha twittato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Tuttavia, le ricerche appaiono complicate. Il terremoto, nella sola Turchia, ha interessato oltre 13 milioni di persone residenti nelle 10 province colpite.

Dagli aiuti alle polemiche

Nonostante il Presidente francese Emmanuel Macron abbia garantito l’invio di aiuti nell’area del sisma, le polemiche generate dai media francesi non sono mancate. Ancora una volta, la rivista parigina Charlie Hebdo si è resa protagonista di un episodio discutibile. Nella giornata del terremoto, il settimanale satirico ha pubblicato sui social una vignetta che ritrae le macerie generate dal cataclisma in Turchia. In basso, una didascalia recita: «Non c’è nemmeno bisogno d’inviare i carri armati».

Anche l’illustrazione dedicata al terremoto ad Amatrice suscitò reazioni di sdegno dall’Italia. Non possiamo che attenderci una risposta simile da Ankara.

Andrea Carrabino

Braidese per nascita, milanese per scelta. Laureato prima in Scienze Politiche e poi in Scienze del Governo. Amo la politica, ma non la vivrei. Juventino sfegatato e amante delle serie tv e del cinema. Toglietemi tutto, ma non The Office

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