Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, diffuse anche in Europa

«È una delle più vili manifestazioni del patriarcato che pervade il nostro mondo». Così il Segretario Generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres definisce l’infibulazione. Oggi, 6 febbraio 2023 ricorre la Giornata Internazionale di Tolleranza Zero contro le mutilazioni genitali femminili.  Questa pratica si è sviluppata in alcuni Paesi dell’Africa subsahariana, soprattutto in Somalia, e della penisola arabica, ma è diffusa anche in Europa, e consiste nella rimozione totale o parziale degli organi genitali femminili esterni. Lo scopo è quello di preservare l’illibatezza delle ragazze in attesa del matrimonio. La società considera impure le donne non infibulate e le allontana.

Un po’ di dati
La distribuzione dell’infibulazione per aree geografiche

L’OMS stima che sono più di 200 milioni le donne che hanno subito mutilazioni genitali nei Paesi in cui si concentra la pratica. Solo nel 2023 circa 4,2 milioni di ragazze rischiano di subire questo atto di violenza di genere, la maggior parte delle quali prima dei 15 anni. Nel Vecchio continente sono 600 mila le donne e le ragazze che hanno subito MGF con un tasso maggiore in Francia, Italia, Regno Unito, Germania e Svezia. Il fenomeno migra insieme alle popolazioni.

In Italia l’indagine più recente, realizzata dall’Università Bicocca per il Dipartimento Pari Opportunità nel 2019, a gennaio 2018 rivelava la presenza di 87mila e 600 donne escisse, di cui 7.600 minorenni. Le analisi condotte nello stesso anno da EIGE-European Institute for Gender Equality sulla prevalenza del fenomeno negli Stati europei stimano che in Italia dal 15 al 24% delle ragazze siano a rischio di MGF su una popolazione di 76.040 ragazze tra 0 e 18 anni.

La legge Bonino

La Legge Bonino 7 del 2006 prevede la possibilità per le donne, di accedere gratuitamente alla chirurgia plastica ricostruttiva, in caso di mutilazioni genitali. L’operazione consiste nel lipofilling. Si prelevano piccole quantità di grasso da diversi punti del corpo e grazie alle cellule staminali adulte presenti nell’adipe, vengono ricostruiti i tessuti dopo una breve depurazione delle cicatrici.

Emma Bonino, politica italiana

«Mi è capitato di curare una ragazza che aveva cercato su Google una clinica dove potersi operare- spiega la dottoressa Aurora Almadori, referente dell’area Mutilazioni genitali femminili della Sicpre (società italiana della chirurgia plastica ricostruttiva) -. Era finita da un ginecologo privato che le aveva preso molti soldi. La conobbi perché nel post operatorio, aveva avuto dei problemi e si rivolse alla struttura in cui lavoro. Non sapeva che avrebbe potuto fare tutto qui, e gratis».

L’infibulazione nelle serie TV

The Handmaid’s Tale, il racconto dell’ancella è un romanzo del 1985 di Margaret Atwood. Dal libro è nasce la celebre serie televisiva del 2017. Tra gli interpreti Alexis Bledel interpreta Emily Malek anche detta Diglen ovvero appartenente ad un uomo che si chiama Glen. In questa realtà distopica le donne fertili vengono sottomesse e sfruttate per procreare perché le altre sono diventate sterili a causa dell’inquinamento ambientale. I castighi inflitti alle ancelle sovversive vanno da pubbliche umiliazioni, a vere e proprie menomazioni.

La scena della serie TV in cui Emily scopre di essere stata infibulata

La colpa di Emily però è molto più grave di quella di non aver ancora messo al mondo un bambino, è anche omosessuale. Nell’incubo di una vita che non le appartiene più, riesce a trovare uno spiraglio di felicità. Si innamora di un’altra ancella ma viene scoperta sul fatto. La punizione questa volta sarà la menomazione degli organi genitali, le verrà tagliato il clitoride. Non potrà più provare piacere sessuale, non potrà più essere se stessa. Né donna, né lesbica, né Emily. Il clitoride non è concesso alle donne che non hanno valore in quanto donne. La masturbazione è peccato, soprattutto se sei donna e devi essere pura come nelle Sacre Scritture

 

L’appello dell’ONU
Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres

L’appello dell’ONU è chiaro: lottare insieme contro le mutilazioni genitali femminile che violano i diritti umani fondamentali e causano danni permanenti alla salute fisica e mentale delle ragazze. «Chiedo agli uomini e ai ragazzi di ogni dove – dice Guterres – di unirsi a me nel far sentire la propria voce e nel farsi avanti per porre fine a queste pratiche, per il bene di tutti». Il Segretario ONU spiega come, l’infibulazione sia radicate in complesse norme sociali che limitano la partecipazione e la leadership delle donne e impediscono il loro accesso all’istruzione e al lavoro. «Uomini e ragazzi, fratelli, padri, operatori sanitari, insegnanti e capi tradizionali possono essere dei potenti alleati per contrastare questo flagello» conclude Guterres.

Gabriella Siciliano

Sono pugliese e ho 28 anni. Un percorso non lineare mi ha condotta fino al giornalismo. Le esperienze che ho fatto mi permettono di vedere le cose da diverse prospettive e scrivere mi dà la possibilità di esprimere il mio punto di vista, trovare la mia dimensione. Amo tutto quello che riguarda gli esseri umani e mi piacerebbe, attraverso il mio lavoro, semplicemente essere felice. Se poi, lungo la strada, riuscirò anche ad aiutare qualcuno, sarà ancora meglio.

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