Haiti: trovato l’accordo sulle elezioni, ma le violenze non si fermano

Al vertice della Comunità dei Caraibi, il primo ministro delle Bahamas, Philip Davis, ha annunciato il raggiungimento di un accordo per le elezioni a Haiti. Nel Paese, intanto, prosegue l’escalation di violenze che infuriano da oltre due settimane. Per fronteggiare la crisi, l’ONU ha organizzato una missione. Tra i Paesi aderenti, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Benin e Ciad.

Una data per le elezioni
Il Primo Ministro haitiano Ariel Henry.

Elezioni sì, ma con limite massimo fissato al 31 agosto 2025. Non c’è fretta per il premier haitiano Ariel Henry, che dal 20 luglio 2021 è anche presidente ad interim. Ma il tempo potrebbe essere cruciale. È infatti un’instabilità prolungata quella di Haiti, che ha trovato il suo culmine il 7 luglio 2021, data dell’assassinio del presidente Jovenel Moïse.

Da allora la situazione non è migliorata e il Paese versa in una perenne crisi, con frequenti derive violente. Come in questo momento, in cui è ostaggio di bande armate e di problemi di ordine pubblico che il governo non riesce a sedare.

La crisi haitiana ha monopolizzato i dibattiti al vertice della Comunità dei Caraibi (Caricom), svoltosi a Georgetown, in Guyana, dal 25 al 28 febbraio. Al termine del summit, il primo ministro delle Bahamas, Philip Davis, ha parlato dell’intesa con il premier haitiano Henry circa lo svolgimento delle elezioni. «La situazione di Haiti – ha osservato Davis – è davvero terribile. Questa Nazione si sta dissanguando». «Crediamo che stabilire una data limite per il voto sia stato un passo importante nella giusta direzione», ha proseguito.

I capi di Stato dei Paesi caraibici posano a Georgetown, Guyana, in occasione della 46esima edizione della CARICOM.
L’appello delle Nazioni Unite

Non solo la data per le elezioni. Al termine del vertice Davis ha anche annunciato l’istituzione di «un gruppo di valutazione elettorale che sarà guidato da Caricom, Onu e Canada». Circa l’emergenza haitiana l’Onu aveva già manifestato le sue preoccupazioni. Il 2 ottobre 2023 il Consiglio di Sicurezza ha autorizzato la costituzione di una “Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza”.

Ad oggi, 1 marzo, sono almeno cinque Paesi che hanno confermato la loro partecipazione alla futura missione ad Haiti. A guidare il contingente sarà il Kenya, con il contributo di Bahamas, Bangladesh, Barbados, Benin e Ciad. E proprio in Kenya, per la firma dell’invio di mille agenti di polizia, si trova in questo momento il presidente haitiano Henry. Perché il loro intervento sia efficace, però, i tempi dovranno essere rapidi. Le violenze infatti non accennano a fermarsi: solo ieri quattro agenti di polizia sono morti durante scontri a fuoco con bande nella capitale haitiana Port-au-Prince.

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