Biden si ricandida, un bilancio degli 827 giorni alla Casa Bianca

Martedì 25 aprile Joe Biden, con un breve video-messaggio alla nazione, ha annunciato la sua ricandidatura alle presidenziali del 2024. «Quando ho corso per la presidenza quattro anni fa ho affermato che la nostra era una battaglia per lo spirito dell’America», ha dichiarato l’ex Presidente. «Lo è ancora», ha poi aggiunto.

Ma quali sono stati i successi e i fallimenti dei suoi 827 giorni alla Casa Bianca?

Qualche successo

«La domanda che ci troviamo ad affrontare – ha affermato il presidente USA – è se nei prossimi anni avremo più libertà o meno libertà. Più diritti o meno diritti. Non è il momento di essere compiacenti». Ed è proprio sul tema dei diritti e della libertà che si è incentrato il primo mandato di Biden alla Casa Bianca.

Il 25 giugno 2022  Biden ha firmato e convertito in legge una proposta bipartisan sul controllo delle armi, la più significativa approvata negli ultimi trent’anni.  «Oggi è una giornata monumentale. Washington ha lavorato insieme per salvare vite», ha poi aggiunto lo stesso Presidente. 

Il Presidente Joe Biden mentre firma la legge bipartisan sul controllo delle armi

Salvare vite, ma anche unirle in matrimonio.  Il 14 dicembre 2022 il Presidente statunitense ha firmato il Respect for Marriage Act, provvedimento che tutela a livello federale il diritto di sposarsi tra persone dello stesso sesso. La firma è arrivata  davanti a centinaia di persone riunite nel South Lawn della Casa Bianca. «Oggi è una buona giornata: l’amore che questa legge difende segna un punto contro l’odio in tutte le sue forme – ha commentato Biden – ed è per questo che questa legge è importante per ogni singolo americano».

Biden - legge - coppie gay
Il Presidente Joe Biden mentre firma il Respect for Marriage Act nel South Lawn della Casa Bianca

Chi il popolo l’ha servito, ovvero milioni di veterani di guerra, è il destinatario di un altro importante provvedimento dell’amministrazione Biden. Il presidente americano ha firmato il Pact Act, la legge studiata per aiutare i reduci esposti a sostanze tossiche durante il servizio militare. Grande soddisfazione per questo traguardo, come si apprende dalle parole dello stesso Biden: «Il Pact Act è la legge più significativa nella storia della nostra nazione».

Con questa legge, i veterani esposti ad agenti tossici, come l’agente arancio, avranno la possibilità di accedere gratuitamente alle cure mediche. Si tratta di un provvedimento che era molto atteso, specialmente tra chi aveva prestato servizio in Afghanistan e in Iraq.

Tanti fallimenti

Secondo un recente sondaggio del Washington Post e della ABC, il 57% dei Democratici non vuole Biden candidato alla presidenza per il loro partito nel 2024. Sei democratici su dieci. Alla base di questa sfiducia ci sarebbe alcuni fallimenti del suo primo mandato presidenziale.

Il 14 aprile 2021 Biden ha annunciato il ritiro forzato delle truppe statunitensi dall’Afghanistan. «È ora di chiudere la guerra più lunga della storia d’America», aveva dichiarato. Il 15 agosto i talebani ripresero il controllo di Kabul. Ne seguì una tragica evacuazione di civili e militari che il 26 agosto sfociò nell’attentato in cui persero la vita quasi 200 persone.

La fuga dei militari e civili dall’aeroporto di Kabul

Finta una guerra ne è iniziata subito un’altra. Il 24 febbraio 2022 Vladimir Putin invade l’Ucraina. Da allora gli Stati Uniti hanno investito in totale 48 miliardi per gli aiuti all’Ucraina. Di questi, 23 miliardi per armi e munizioni donate a Kiev e 25 per aiuti umanitari. La strategia della Casa Bianca non piace però all’opinione pubblica statunitense. Secondo un sondaggio dell’Associated Press-NORC Center for Public Affairs Research, solo il 19% degli americani confida nelle capacità di Biden nel gestire la crisi. Dall’altro lato, la sfiducia verso le politiche del Presidente è al 43%.

Soldati Ucraini sorvegliano la strada a bordo di carri armati

Se la politica estera ha rappresentato uno scoglio importante per la presidenza Biden, anche l’economia non fa dormire sogni tranquilli alla sua amministrazione. Nell’ultimo anno, gli Stati Uniti hanno visto un tragico aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione. Il rallentamento del mercato del lavoro porta con sé il rischio, sempre più concreto, di una pesante recessione. Anche l’indice economico perno degli USA, indicatore della futura attività economica del Paese, è sceso al livello più basso da novembre 2020, prospettando una recessione a partire dalla metà del 2023.

L’incognita anagrafica

A 82 anni, quando terminerà il suo primo mandato, Joe Biden confermerà il suo record di Presidente più anziano della storia degli Stati Uniti. Il primato, detenuto in precedenza da Reagan (78 anni), subirebbe un ulteriore aggiustamento in caso di riconferma di Biden, che terminerebbe la sua esperienza alla Casa Bianca a 86 anni.

Sulla ricandidatura del Presidente pendono però molti dubbi legati alla sua tenuta psicofisica. Biden, da quando occupa lo Studio Ovale, si è reso protagonista di diverse gaffe diventate virali sui social. Ecco alcuni esempi.

Le reazioni dei Repubblicani

Il Partito Repubblicano ha accusato il presidente degli USA di essere «sconnesso dalla realtà». In un video creato dall’AI si evoca un futuro distopico in cui Biden vince nel 2024 e la Cina invade Taiwan, il confine col Messico è sopraffatto dai migranti e San Francisco chiude per droga e crimini. Mentre Donald Trump ha accusato Biden di aver fatto «più danni alla nostra nazione dei cinque peggiori presidenti della storia americana».

Biden invece non ha nominato lo sfidante, ma nel video della sua candidatura cita «gli estremisti del Maga», lo slogan di Trump. Il filmato si apre con le immagini dell’assalto a Capitol Hill da parte dei seguaci dell’ex Presidente delle proteste davanti alla Corte suprema dopo l’annullamento della sentenza Roe vs Wade. Ecco il tweet del tycoon per riportare all’ordine i suoi sostenitori.

Insomma, sarà ancora una volta Biden contro Trump, Democratici contro Repubblicani. E chissà se, dopo i fatti di Capitol Hill, il Paese riuscirà a reggere una nuova polarizzazione politica e sociale.

Andrea Carrabino

Braidese per nascita, milanese per scelta. Laureato prima in Scienze Politiche e poi in Scienze del Governo. Amo la politica, ma non la vivrei. Juventino sfegatato e amante delle serie tv e del cinema. Toglietemi tutto, ma non The Office

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