Chiudono in maniera discordante le Borse di tutta Europa. Il 19 settembre è la prima giornata di riunioni della Federal Reserve (Fed). Domani il verdetto sui tassi dagli Usa.
Intanto continua ad alzarsi il prezzo del petrolio in Europa, con il Brent che supera la resistenza dei 95 dollari al barile, andando probabilmente a testare quella dei 100 dollari in settimana.
Borse e titoli, spicca
Il Ftse Mib di Milano è la stella della giornata e termina con un progresso del +0,6%. Segue Madrid (+0,4%). Maglia nera per Francoforte, la peggiore, che conclude la seduta a -0,4%. In sostanziale parità Londra (+0,09) e Amsterdam (-0,13%).
Tra i titoli a Piazza Affari più proficui di oggi sicuramente i bancari. Sull’onda dell’ipotesi di fusione, anche se smentita, Mps vola in cima al listino con un guadagno del 6,41%, seguita da Banco Bpm (2,47%) e Bper (+1,75%).
Il comparto auto pare aver assorbito il colpo dello sciopero negli Usa, con Stellantis a +1,5%. Brilla anche Telecom Italia (+3,19%), ai massimi dell’ultimo anno, probabilmente per le attese positive sull’offerta Mef-Kkr che arriverà a breve.
Materie prime in salita
In rialzo il prezzo del gas a 37,45 (+8,34%) euro al megawattora, dopo un inizio di settimana in ribasso. Pesano le tensioni internazionali e le incertezze sulla produzione generate dagli impianti Chevron nelle scorse settimane.
Discorso molto simile per il petrolio, con il Brent ai massimi da giugno 2022 a oltre 95 dollari al barile. Un aumento che si fa sentire anche nel prezzo medio dei carburanti, con la benzina che supera i 2 euro al litro in quasi tutte le regioni italiane. Supera tutti la Liguria con i suoi 2.034
Fa un po’ meglio il WTI americano, che alla chiusura delle piazze europee viaggia intorno ai 91,10 dollari al barile. Anche in questo caso si fanno sentire le decisioni dell’Opec, guidata dall’Arabia Saudita, che ha confermato i tagli della produzione di petrolio fino alla fine del 2023. «Una chiusura settimanale del Brent oltre i 95 dollari aprirebbe lo spazio a un’accelerazione potenziale verso area 100 dollari», dicono gli analisti di Mps,
Cambi e spread
L’euro resta sui minimi da marzo 2023 contro il dollaro a 1,069. Pesano sulle valutazioni le passate decisioni della Banca centrale europea sui tassi d’interesse, ormai al 4,5%, e le aspettative degli analisti per una frenata dell’aumento dei tassi per gli Stati Uniti.
Per quanto riguarda lo spread, il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi oggi è aumentato a 176,5 punti (+1,15%), con un rendimento decennale stabile al 4,51%.