weekenDarte | EP. 11: la Cina attraverso l’occhio fotografico di Cartier-Bresson, la nuova mostra al Mudec

Henri Cartier-Bresson, protagonista culturale del ‘900 e pioniere del fotogiornalismo, sarà protagonista, dal 18 febbraio, della sua prima personale nello Spazio Mudec Photo. La mostra Henri Cartier-Bresson. Cina 1948-49 | 1958 racconta, attraverso l’occhio fotografico del reporter francese, due momenti-chiave nella storia della Cina: la caduta del Kuomintang  del biennio 1948-1949 e il “Grande balzo in avanti” di Mao Zedong del 1958.

L’excursus nei reportage cinesi è stato realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Henri Cartier-Bresson con il gruppo di 24 ORE Cultura e riunisce un corpus di oltre 100 stampe originali del fotoreporter parigino. Alla presentazione erano presenti l’assessore alla cultura del comune di Milano Tommaso Sacchi e il direttore della Fondazione dedicata a Cartier-Bresson, François Hébel.

L’istante decisivo

Attraverso l’occhio del suo obiettivo il fotografo francese è riuscito a trattare, con incredibile eleganza e puntualità, importanti temi del cambiamento nella storia contemporanea cinese, allora tenuti nascosti dalla propaganda di regime. Uno stile unico in grado di cogliere l’immediatezza e la veridicità dell’istante decisivo, che ha caratterizzato la sua fotografia per decenni.

Il primo viaggio – 1948

L’uso del bianco e nero permette a Bresson di raccontare la dura realtà degli ultimi giorni di Pechino prima dell’arrivo delle truppe di Mao. Lo spunto di questo lavoro, infatti, arriva il 25 novembre 1948, quando la rivista Life commissiona a Henri Cartier-Bresson un reportage sulla realtà di Pechino prima dell’assedio delle truppe di Mao Zedong. Il viaggio, inizialmente di due settimane,  durerà alla fine dieci mesi, quasi tutti trascorsi nella zona di Shanghai.

Cartier-Bresson documentò, in quel soggiorno, la caduta di Nanchino, retta dal Kuomintang, e rimase bloccato nella Shanghai del Partito Comunista fino a pochi giorni prima della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, il 1° ottobre 1949.

CHINA. Beijing. 1958.

Un nuovo stile fotogiornalistico

Il suo racconto della vita tradizionale cinese, alla luce del nuovo regime, segnò una svolta nella storia del fotogiornalismo: questo reportage proponeva un nuovo stile, meno legato agli avvenimenti, più poetico e distaccato, attento tanto ai soggetti ritratti quanto all’equilibrio formale della composizione.

Il secondo viaggio – 1958

Dopo il primo fortunato reportage, Cartier-Bresson si mise nuovamente in viaggio, dieci anni più tardi, nel 1958, per scoprire la risposta della Cina al nuovo regime e a quei dieci anni trascorsi. Il risultato fu la visione schietta degli effetti della Rivoluzione e dell’industrializzazione forzata delle regioni rurali: lo sfruttamento del lavoro umano, il controllo militare e l’onnipresenza della propaganda.

 

HENRI CARTIER-BRESSON. CINA 1948-49 | 1958

MUDEC, Museo delle Culture – via Tortona 56, Milano

18 febbraio – 3 luglio 2022

Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30

Info

 

weekenDarte vi aspetta sabato 12 febbraio, nel frattempo puoi recuperare la scorsa puntata qui

Viola Francini

Di sangue toscano, vivo a Milano da 4 anni e sogno il giornalismo da quando ne avevo 9. Innamorata dell’arte in tutte le sue forme, guardo il mondo con il filtro della poesia sugli occhi. Mi piace raccontare la cultura, quella che parla di società e realtà umane. Laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica, ho collaborato con la redazione NewsMediaset e scrivo per MasterX come giornalista praticante.

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