Sanremo, polemica sul Frecciarossa: supertreni solo per la Rai?

Liguria, tradizionalmente terra di navigatori ed esploratori. Eppure, a secoli di distanza, i liguri hanno qualche difficoltà a muoversi. Autostrade disastrate, reti ferroviarie obsolete e maltenute, e un aeroporto con pochi collegamenti. Insomma, non le condizioni ideali per i viaggiatori del XXI secolo. Ma, evidentemente, questo non vale per tutti. Il 4 febbraio, un Frecciarossa Roma-Sanremo ha portato nella città dei fiori giornalisti e dipendenti Rai. E la domanda che si sono fatti tutti è: quindi l’alta velocità è possibile in Liguria?

Le difficoltà dell’alta velocità

Tra i motivi per cui la Liguria è esclusa dai piani di realizzazione di linee ad alta velocità (AV), c’è sicuramente la morfologia della regione. Spazi ridotti e un territorio prettamente montuoso e collinare non sono i presupposti ideali per la creazione di una linea AV, nonché per il recupero dei binari già esistenti.

 

Inoltre, un altro fattore che influenza il servizio ferroviario ligure è il numero di fermate. Con una media di 3,3 km di distanza tra l’una e l’altra, sono 106 le stazioni nel territorio. Un fattore positivo per quanto riguarda l’offerta ai cittadini, ma negativo perché rende complicata la possibilità che i treni ad alta velocità possano raggiungere la velocità di crociera. Una serie di difficoltà, quindi, che rendono difficile il trasporto ferroviario sia per le persone che per le merci.

Trasporto su gomma e porti

In Italia, infatti, l’85% dei beni viaggia su gomma. E, per la Liguria, questo valore è particolarmente rilevante. La presenza di numerosi porti genera enormi flussi commerciali. Ma soprattutto, il Porto di Genova, il più importante in Italia per volumi di traffico merci e passeggeri, pone una sfida enorme ai trasporti liguri.

Per smaltire questa movimentazione, infatti, la Regione non può contare su una linea ferroviaria lenta e già estremamente trafficata, creando congestione sulle autostrade. Inoltre, gli eventi degli ultimi anni, come il crollo del Ponte Morandi, hanno evidenziato ulteriormente la debolezza del sistema autostradale ligure. Ma anche, l’estrema insufficienza della rete ferroviaria.

Il caso Festival

Dal 4 febbraio, però, queste sembrano essere tutte parole al vento. Infatti, i dirigenti e i giornalisti Rai, in occasione del Festival di Sanremo, hanno avuto la possibilità di arrivare nel ponente ligure con un Frecciarossa griffato Sanremo 2024. Partito dalla stazione di Roma Termini, a bordo tra gli altri anche Luigi Corradi, amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, e Giampaolo Rossi, direttore generale della Rai.

Trenitalia ha spiegato di aver pensato a questa partnership con la Rai per sensibilizzare sul tema della sostenibilità: «Dipendenti Rai che avrebbero raggiunto Sanremo in maniera autonoma, anche in auto, viaggiano tutti insieme su un mezzo». Ma forse tutti potremmo essere più sostenibili, se ci fosse la possibilità di fare la tratta Sanremo-Roma in poche ore, piuttosto che in un minimo di 7 ore e 22 minuti. Per non parlare, inoltre, della gioia dei pendolari che potrebbero viaggiare nel territorio con tempi ridottissimi.

Dunque, la domanda che ci si pone è se effettivamente l’alta velocità in Liguria è possibile oppure un’utopia per pochi eletti. Nel frattempo, anche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha appreso con “stupore” l’accordo Trenitalia-Rai riguardo il Frecciarossa “straordinario”: «Desta perplessità l’accordo che ha bypassato il Ministero, nonostante le implicazioni sulla circolazione ferroviaria e il diverso trattamento rispetto ad altri viaggiatori».

Vittoria Giulia Fassola

Classe 2001. Ligure e anche un po' francese. Laureata in International Relations and Global Affairs, all'Università Cattolica di Milano. Mi interesso di politica estera e di tutto ciò che penso valga la pena di raccontare. Il mio obiettivo? Diventare giornalista televisiva.

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