Ritrovato dopo 87 anni sul fondo del Pacifico l’aereo di Amelia Earhart?

Un’immagine sonar potrebbe risolvere il mistero della scomparsa di Amelia Earhart, l’aviatrice sparita nel luglio 1937. La società di spedizioni oceaniche Deep Sea Vision potrebbe aver rintracciato i resti dell’aereo a 5 mila metri sul fondo dell’Oceano Pacifico.

Una fotografia potrebbe risolvere il mistero

Tony Romeo, ex ufficiale dei servizi segreti statunitensi e pilota, sostiene di aver localizzato l’aereo di Amelia Earhart. Romeo ha pubblicato sui social un’immagine ottenuta da un sonar di quello che sembra un velivolo appoggiato sul fondale oceanico. La fotografia è stata rilevata in una spedizione condotta nell’autunno 2023.

L'immagine sonar rilevata da Deep Sea Vision a 5 mila metri sul fondo del Pacifico
L’immagine sonar rilevata da Deep Sea Vision a 5 mila metri sul fondo del Pacifico

Romeo ha fatto perlustrare 13 mila chilometri quadrati di oceano con un drone da nove milioni di dollari. Attraverso la mappatura degli abissi la squadra si è accorta di “un’anomalia” a 5 mila metri di profondità. Dall’immagine sembra apparire una sagoma di un velivolo, ma i pochi dettagli forniti dalla scansione rendono alcuni studiosi scettici. Anche perché Romeo non è il primo esploratore che ritiene di aver trovato i resti dell’aereo di Earhart. Ma le apparecchiature utilizzate e il luogo del ritrovamento (160 chilometri da Howland) rendono la sua ipotesi abbastanza attendibile.

 

Chi era Amelia Earhart
Amelia Earhart nel 1937, poco tempo prima di partire per la spedizione dalla quale non farà più ritorno
Amelia Earhart nel 1937

Soprannominata “la regina del cielo”, negli anni Venti e Trenta del Novecento Amelia Earhart collezionò diversi record. Divenne la prima donna a volare all’altitudine e alla velocità maggiori allora raggiunte, ad attraversare l’Atlantico e a pilotare, in solitaria, tra Oakland e Honolulu, e tra Los Angeles e Città del Messico.

Nata il 24 luglio 1897 negli Stati Uniti, ad Atchisos, in Kansas, mostrò fin da bambina un grande interesse verso le donne che avevano avuto successo in attività considerate maschili. A 26 anni ottenne il suo brevetto di volo. Grazie ai suoi successi fu un’icona femminista e diventò una celebrità quando progettò di compiere il giro del mondo in una rotta di 47 mila chilometri lungo l’Equatore. La sua non sarebbe stata la prima impresa aerea attorno al pianeta, ma la più lunga.

Il giro del mondo

Il 1° giugno 1937 Earhart e il suo ufficiale di rotta Fred Noonan decollarono a bordo del bimotore Lockeed 10-Electra da Miami verso Est per circumnavigare la Terra. Dopo diverse fermate in Sud America, in Africa, nel subcontinente indiano e nell’Asia sudorientale, il 29 giugno 1937 arrivarono a Lae, in Nuova Guinea.

Il percorso compiuto da Amelia Earhart durante la circumnavigazione della Terra
Il percorso compiuto da Amelia Earhart durante la circumnavigazione della Terra

In meno di un mese avevano percorso 35 mila chilometri. Per giungere di nuovo in Florida dovevano percorrere ancora 11 mila chilometri di volo sopra il Pacifico. A mezzanotte del 2 luglio 1937 partirono da Lae con destinazione l’isola di Howland, una piccola e piatta lingua di terra lunga 2 chilometri. Dalla Nuova Guinea è distante 4.113 chilometri, a metà strada fra l’Australia e le Hawaii. Per ridurre il peso dell’aereo i serbatoi di carburante non erano pieni completamente ma in modo sufficiente per coprire la distanza in condizioni normali.

Il cutter della Guardia Costiera statunitense “Itasca” era vicino a Howland con l’incarico di mantenere i contatti radio con i piloti e guidare Earhart e Noonan fino al luogo stabilito. La loro ultima posizione riportata fu vicino alle Nukumanu, circa 1.300 km lungo la rotta.

La posizione dell'Isola di Howland nel Pacifico
La posizione dell’Isola di Howland nel Pacifico
La scomparsa

La navigazione radio verso Howland non ebbe successo, anche a causa di una serie d’incomprensioni o errori i cui dettagli sono ancora controversi. Alle 7:42 del 3 luglio Earhart trasmise: «Dovremmo essere sopra di voi, ma non riusciamo a vedervi — il carburante si sta esaurendo. Non siamo riusciti a raggiungervi via radio. Stiamo volando a 1.000 piedi [ndt: 300 m circa]».

Un’ora dopo, alle 8:43, l’Itasca ricevette l’ultimo messaggio conosciuto: «Siamo sulla linea 157 337. Ripeteremo questo messaggio. Ripeteremo questo messaggio a 6 210 kHz. Attendete». La trasmissione di Earhart pareva indicare che lei e Noonan pensavano di aver raggiunto la posizione indicata sulla mappa per l’isola di Howland, che era errata di circa cinque miglia nautiche (10 chilometri). Per un po’ di tempo l’Itasca usò le sue caldaie per generare fumo, ma evidentemente i due non lo videro. Le molte nuvole sparpagliate nell’area sopra Howland sono citate come un problema: le loro ombre scure sulla superficie dell’oceano avrebbero potuto essere scambiate per l’isola, a causa del suo profilo molto piatto.

La rotta che avrebbe dovuto seguire Amelia Earhart da Lae a Howland
La rotta che avrebbe dovuto seguire Amelia Earhart da Lae a Howland, per poi proseguire per le Hawaii

Earhart e Noonan non raggiunsero mai l’isola di Howland e furono dati per dispersi insieme all’aereo. Una missione di salvataggio mobilitò 66 aerei e nove barche per scandagliare 250 mila miglia quadrate di oceano ma si concluse senza risultati. Il 5 gennaio 1939 l’aviatrice fu dichiarata legalmente morta.

Cosa è successo ad Amelia Earhart? Le ipotesi

La scomparsa di Earhart alimentò fin da subito ogni tipo di speculazione. La teoria più fantasiosa sostiene che Earhart e Noonan stavano partecipando a una missione di spionaggio che aveva l’obiettivo di fotografare le strutture militari nipponiche presenti nel Pacifico negli anni immediatamente precedenti alla Seconda guerra mondiale. Secondo questa ipotesi, l’Electra sarebbe stato individuato nello spazio militare aereo delle isole Marshall e abbattuto, oppure costretto ad atterrare dai giapponesi. Da qui l’interesse del governo degli Stati Uniti per le ricerche.

Howland e Nikumaroro, distanti fra loro 300 miglia nell'Oceano Pacifico
Howland e Nikumaroro, distanti fra loro 300 miglia nell’Oceano Pacifico

Altri credono che gli aviatori sopravvissero come naufraghi su un’isola deserta del Pacifico. Nel 1940, resti di ossa umane furono ritrovate sull’isola di Nikumaroro (a 300 miglia da Howland) e, secondo alcuni ricercatori, apparterrebbero ad Amelia Earhart. I due sarebbero morti senza essere stati ritrovati.

Nessuno è mai riuscito né a confutare, né a confermare queste teorie. Ma l’ipotesi più accreditata è che, non riuscendo a stabilire un contatto con la Guardia Costiera, l’aeroplano sia rimasto senza carburante e si sia schiantato nell’oceano con i due aviatori a bordo.

Per verificare se l’immagine sonar raffiguri l’aereo scomparso quasi 90 anni fa, bisogna attendere almeno il 2025 quando Tony Romeo prevede di tornare in quell’area del Pacifico con nuovi equipaggiamenti per indagare più a fondo.

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