Carolina Sardelli è la nuova ospite di Tomalet, la newsletter del Master in Giornalismo dell’Università IULM. Allieva del biennio 2016-2018, Carolina oggi lavora a Mediaset, nel ruolo di conduttrice su Tgcom24 e alla guida – al fianco di Dario Maltese – dell’attuale edizione di Morning News che proseguirà per tutta l’estate.
Qual è stato il percorso formativo per diventare giornalista?
Ho studiato relazioni internazionali all’Università di Siena. In quel periodo ho iniziato a lavorare in un’emittente radiofonica locale e sono diventata giornalista pubblicista. Subito dopo la laurea c’era la possibilità di fare un dottorato di ricerca in politica comparata internazionale, ma visto che sono matta ho scelto la scuola di giornalismo della IULM (ride ndr).
Dove hai svolto gli stage della Scuola?
Il primo stage l’ho fatto a Repubblica a Roma, nell’area digital. Mentre il secondo a Mattino 5. Ho svolto i primi tre mesi a Mattino 5 e poi mi sono spostata a Tgcom24, perché allora lo stage durava sei mesi. Da lì sono stata molto fortunata perché sono rimasta a Mediaset, praticamente fissa su Tgcom24.
Agli inizi, di cosa ti occupavi a Tgcom24?
Ho iniziato a collaborare ai contenuti di stampo europeo insieme a Leonardo Panetta, che è il nostro corrispondente da Bruxelles. Eravamo un team di ragazzi giovanissimi, c’era Laura Gioia, Federico Graziani, Giulio Pinco Caracciolo, tutti usciti dal Master della IULM.
E dopo?
Poi ho iniziato a lavorare anche su altri contenuti tematici dell’azienda, ad esempio Vernice, che era un programma che parlava di arte, di spettacoli e di costume in generale. Andava in onda su Canale 5 la mattina nel weekend, condotto da Ilaria Fratoni. Io mi occupavo della parte autoriale e realizzavo alcuni servizi. Più tardi sono entrata in modo più o meno continuativo a lavorare su Tgcom24 nella parte all news, dove ho iniziato la gavetta vera. A mano a mano ho iniziato a formarmi come liner in regia e nel 2019 ho condotto il tg per la prima volta.
Per tutta l’estate sarai alla conduzione di Morning News, cosa ti aspetti?
Morning news è un contenitore incredibile, un faro su quello che accade nel mondo. Sarà un’occasione di crescita e di formazione che permetterà di spostarmi su un altro registro rispetto al mondo delle hard news, dove l’informazione è un flusso costante e si sta sempre sulle notizie dell’ultima ora. La costruzione di un programma giornaliero prevede un lavoro di costruzione della trasmissione e delle tematiche. Di sicuro mi aspetto di non dormire moltissimo la notte (scherza ndr) e di svegliarmi molto presto al mattino. Ma soprattutto mi aspetto di imparare tanto, proprio a livello di arricchimento professionale. Inoltre, lavorerò con una squadra incredibile di giornalisti e autori e sarò al fianco di Dario Maltese che è un professionista eccezionale.
Diventare giornalista televisiva è sempre stato il tuo obiettivo?
Da piccolina volevo fare la ballerina di danza classica e ci sarei potuta riuscire, ma poi mi sono fatta male a 18 anni e quindi ho cambiato i miei piani. Per fortuna mi sono appassionata al giornalismo, perché non avrei mai potuto fare un lavoro che non mi desse la stessa passione che avevo per la danza. Per quanto riguarda la televisione, all’inizio dicevo “Voglio lavorare all’ufficio stampa dell’ambasciata così posso girare il mondo” (sorride ndr). Il punto è che non volevo per forza fare la giornalista televisiva, ma non lo voglio nemmeno ora. Nel senso che io voglio fare la giornalista. Non so cosa comporterà domani questo lavoro, ma noi giornalisti dobbiamo essere pronti a parlare attraverso qualsiasi mezzo, utilizzando il linguaggio corretto. Oggi è la televisione, domani chissà!
Nella tua carriera, qual è stato il momento più difficile?
Di momenti difficili ce ne sono stati molti, perché questo è un lavoro in cui spesso la traiettoria non è tracciata. Non è un lavoro consueto ed è anche complesso. Quindi ci sono dei momenti in cui ti chiedi “Sto facendo la cosa giusta?” oppure “Dove sto andando?”. Perché magari è un periodo in cui ci sono meno progetti, oppure in cui sei demotivata e ti sembra di fare meno bene il tuo lavoro.
E qual è stato il momento “di svolta”?
Forse quello che sto vivendo ora, perché trovarmi quest’estate a condurre Morning News è un momento di svolta, ma in realtà non è l’unico. Mi è capitato tante volte che, dopo una fase nella quale credevo anche di poter mollare, arrivava sempre l’occasione che mi faceva dire: “Questo è il lavoro più bello del mondo”.
Qual è la cosa più importante che hai imparato al Master della IULM?
I legami umani valgono più di tutto. Il Master offre un sacco di nozioni tecniche: permette di sperimentare, di divertirsi, di fare cose che nel mondo del lavoro non si riescono mai realmente a fare. Quando frequenti la Scuola puoi anche permetterti di non dormire una settimana di fila per finire un’inchiesta. Mentre quando lavori non puoi più farlo. La cosa più forte del Master è la rete di rapporti umani e professionali che si crea. Se sei bravo a coltivarli, saranno fondamentali nella vita futura. In IULM ho trovato i miei compagni di vita, delle persone che parlano la mia stessa lingua e che vedono il mondo come lo vedo io.
Cosa diresti alla Carolina di qualche anno fa, ancora studentessa del Master?
Ricordati di non cambiare mai, che prima o poi premia. Continua così e coltiva quei contatti umani che valgono più di tutto. Semina e raccogli.