I carabinieri di Monza, insieme alla Guardia di finanza di Varese, hanno emesso 43 ordinanze di custodia cautelare tra Lombardia e Piemonte, nell’ambito di un’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Milano su due gruppi costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori. L’accusa è quella di aver favorito un’associazione di tipo mafioso, finalizzata alla spartizione e all’aggiudicazione di appalti pubblici. Tra gli indagati il consigliere regionale Fabio Altitonante, il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella (candidato alle Europee) e l’imprenditore Daniele D’Alfonso.
Daniele D’Alfonso, imprenditore operante nel settore rifiuti e bonifiche ambientali, avrebbe pagato 5 mila euro a Pietro Tatarella in modo da favorire gli appalti dell’Amsa. Secondo quanto riportato dall’ordinanza cautelare, D’Alfonso, «in occasione della campagna 2018 per le consultazioni politiche e regionali avrebbe corrisposto sistematici finanziamenti illeciti a soggetti politici, nonché al partito Fratelli d’Italia». Tra i soggetti politici coinvolti ci sarebbero il consigliere di Forza Italia Fabio Altitonante, il parlamentare di Forza Italia Diego Sozzani (per cui è stato chiesto l’arresto) e Angelo Palumbo, anch’egli di FI.
Dalle indagini risulterebbe anche un episodio di istigazione alla corruzione nei confronti di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. Fontana, che è parte lesa, non risulta indagato, ma non avrebbe denunciato il fatto. Secondo il Corriere.it, l’ex coordinatore provinciale varesino Gioacchino Caianiello (già condannato nel 2017 a 3 anni) avrebbe proposto a Fontana di mettere a capo del “settore Formazione” della Regione Lombardia il direttore generale dell’Agenzia metropolitana per il lavoro.
Il premier Giuseppe Conte ha così commentato l’accaduto con un post su Facebook: «Il Governo ha promosso l’adozione della legge ‘spazzacorrotti’ e le nuove norme si stanno rivelando ben più efficaci rispetto alle norme precedenti, come anche attestano i più recenti fatti della cronaca del malaffare. E siate sicuri: se fosse necessario renderemo queste norme ancora più incisive».