Fontana: «La Costituzione parla di razza», Salvini esclude passo indietro

Non ritratta le sue dichiarazioni il candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Lombardia Attilio Fontana, ammettendo a Tgcom24 di aver usato un’espressione inopportuna ma sottolineando che «dovrebbe cambiare anche la Costituzione perché è la prima a dire che esistono razze». La polemica si è scatenata dopo che il 15 gennaio l’ex sindaco di Varese, intervistato da Radio Padania, aveva sostenuto che in Italia non c’è spazio per tutti gli immigrati, aggiungendo che «dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata».

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Matteo Salvini difende il suo candidato alle regionali. Il leader della Lega esclude che Fontana possa fare un passo indietro, ma anzi rincara: «Al governo normeremo ogni presenza islamica nel paese. Siamo sotto attacco, sono a rischio la nostra cultura, società, tradizioni, modo di vivere. È in corso un’invasione, a gennaio sono ripresi anche gli sbarchi».

Qualche ora dopo, Fontana ha provato a correggersi, dicendo che l’espressione era stata un lapsus e che il vero senso del suo discorso era che l’accoglienza deve essere organizzata in modo che rispetti la storia e la cultura del paese ospitante. Ha proseguito dicendo che il governo deve stabilire un progetto che regoli il numero di immigrati che possono essere ammessi, così come le modalità di assistenza e di integrazione. Sulla vicenda è arrivata la dura condanna del commissario agli Affari Economici dell’Unione Europea Pierre Moscovici, che ha definito «scandalose» le parole di Fontana. Condanna definita da Salvini «un’inaccettabile intrusione».

Anche il candidato di centrosinistra Giorgio Gori ha risposto, replicando con un tweet dove oppone ai discorsi sulla “razza bianca” i suoi progetti su formazione, lavoro, crescita ed Europa, concludendo con: «Scegliete voi. #FareMeglio si deve, senza isterismi e demagogia». (af)

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