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Tra sfide per il futuro e possibili ritorni, la F1 svolta e cambia pelle. Dopo l’evento F1 75 tenutosi a Londra, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha rilasciato alcune dichiarazioni su quello che secondo lui è il futuro del massimo campionato di automobilismo. Dal cambio di regolamento tecnico che entrerà in vigore l’anno prossimo a quello per la stagione 2030. Dal cambio di specifica dei motori a nuovi sponsor e nuovi format per le gare. Le monoposto ritornano in pista mercoledì 26 febbraio per i tre giorni di test prestagionali in Bahrain.
Operazione Nostalgia
Ben Sulayem ha annunciato che la Federazione Internazionale sta valutando un possibile ritorno del leggendario motore V10. Mika Häkkinen, Michael Schumacher, Fernando Alonso, Kimi Räikkönen, questi sono solo alcuni dei nomi che nell’epoca del V10 hanno creato ricordi indelebili per tutti gli appassionati. «Mentre attendiamo con ansia l’introduzione dei regolamenti 2026 su telaio e power unit, dobbiamo anche aprire la strada alle future tendenze tecnologiche del motorsport. Dovremmo prendere in considerazione una serie di direzioni, tra cui il suono ruggente del V10 alimentato con carburante sostenibile».
Le dichiarazioni di Sulayem confermano quindi i rumors anticipati dall’amministratore delegato della Formula 1 Stefano Domenicali. «Non appena saranno definiti i regolamenti 2026, inizieremo a pensare a quali saranno i prossimi passi, come il motore 2030». Insomma, FIA e Formula 1 guardano già al 2030, deadline definita per raggiungere l’obbiettivo impatto zero sull’emissioni di carbonio. Nella passata stagione Sebastian Vettel aveva fatto la sua comparsa ai Gran Premi di Imola e Silverstone. Il tedesco quattro volte campione del mondo ha guidato la McLaren MP4/8, con cui Ayrton Senna ha corso nel 1993, e la Williams FWB14 di Nigel Mansell. In quelle occasioni era sceso in pista dopo aver convertito l’impianto di benzina delle due monoposto in modo che potesse funzionare con un biocarburante a zero emissioni.
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Gli appassionati sarebbero più entusiasti che mai del ritorno del motore che ha marchiato la più grande era della Formula 1. Le dichiarazioni di Ben Sulayem aprono a un possibile ritorno del V10. Ciò che fa insospettire è il momento in cui queste sono arrivate. All’evento londinese, quando lo speaker ha parlato della Federazione Internazionale dell’Automobile, l’O2 Arena è stata bombardata di fischi: i fan del motorsport si sono schierati contro Ben Sulayem per le nuove politiche che ha deciso di adottare in materia di linguaggio scurrile e azioni violente dei piloti. Le notizie sui nuovi motori anticipano un grande ritorno, oppure sono un semplice tentativo di distogliere l’attenzione e accattivarsi qualche tifoso?
Mescolare le carte
Da anni gli appassionati e gli addetti ai lavori sono concordi su una sola cosa: il Gran Premio di Monaco è il più noioso di tutto il calendario. Oltre alla splendida cornice e alla storicità dell’evento, il weekend in sé non ha molto da offrire. La vittoria di Leclerc nell’edizione 2024 è stata sicuramente toccante, ma l’azione in pista è stata decisamente scarsa. I piloti nelle prime dieci posizioni hanno terminato nella stessa posizione delle qualifiche del sabato, mentre di sorpassi, cosa piuttosto rara nel circuito del principato, non se ne sono visti in tutta la gara.
Si discuteva ormai da tempo sulle possibili strade da intraprendere per rendere più avvincente un Gran Premio che da anni vede vincere quasi sempre il pilota che parte dalla pole position. L’ipotesi iniziale era quella di allungare il tracciato, il più breve del calendario (3,337km), per creare delle zone DRS e aumentare le possibilità di sorpasso. La Federazione alla fine ha deciso di rendere obbligatorie due soste e l’utilizzo di tutte e tre le mescole delle gomme (soft, medium, hard). La gestione degli pneumatici, del passo gara e, ancora prima, il momento della sosta saranno cruciali.
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Nelle ultime edizioni del GP il pilota di testa ha sempre dettato il ritmo e gli altri si sono dovuti adeguare per non rischiare di perdere posizioni al momento della sosta. L’obbligo di più pit stop è sicuramente una variabile che influisce pesantemente nell’economia di una gara. Il circuito cittadino di Monaco è la tappa più difficile del calendario. Vedere le monoposto uscire dalla variante delle piscine, una delle curve più iconiche del mondiale, a più di 200 km/h è un’emozione unica. La FIA vuole rendere più avvincente la gara, ma rimane il rischio di vedere una corsa che si decide ai box e non in pista.
Nuovi sponsor
Formula 1 e Liberty Media hanno annunciato i nuovi partner principali del paddock. Il cambio più evidente è quello del cronometrista, da Rolex a TAG Heuer. Ma non solo. Il gruppo LVMH entra nel circus anche con Moet & Chandon, che sostituirà le bollicine di Ferrari Trento sul podio, e il suo marchio di punta, Louis Vuitton. La casa di moda fornirà un cofanetto speciale per i trofei di ogni Gran Premio. Fino ad oggi, solo il trofeo del Gran Premio di Monaco veniva consegnato da un baule nero con i monogrammi LV in rosso.
We’re back to craft dreams.
LVMH is officially Global Luxury Partner of Formula 1, in a landmark 10-year partnership, bringing the thrill of racing together with the art of luxury.
As part of the long term partnership, @LouisVuitton, as Official Partner, @MoetHennessy with,… pic.twitter.com/SyTKJEqtra
— LVMH (@LVMH) February 19, 2025
Cambiamenti che si fanno sentire anche nelle denominazioni dei gran premi, con i marchi che diventano i title sponsor delle tappe del mondiale. Il Gran Premio inaugurale si chiamerà ora Formula 1 Louis Vuitton Gran Prix. Anche la gara di Montecarlo cambia in Gran Premio di Monaco Formula 1 TAG Heuer 2025. È un cambiamento storico: dal 1929, anno della sua creazione, a oggi, nessun marchio era mai stato associato al nome del Gran Premio del principato.
«Sono quasi 15 anni che abbiamo il piacere di lavorare con una casa orologiera così famosa, e la nostra ammirazione e il nostro rispetto per TAG Heuer si traducono nel nuovo accordo per proseguire il nostro meraviglioso rapporto», ha dichiarato Michel Boeri, Presidente dell’Automobile Club di Monaco.