The Blair Witch Project, la protesta del cast in vista del reboot

Il cast di The Blair Witch Project, blockbuster horror del 1999, ha scritto una lettera aperta a Lionsgate chiedendo «pagamenti residui retroattivi» e di essere consultati per altri eventuali progetti futuri. La lettera, pubblicata su Facebook e Instagram da Joshua Leonard – uno dei protagonisti del film – ha visto il sostegno anche dei due registi e dei produttori.

Un reportage maledetto

Due studenti di cinema, un’ambizione. Così Eduardo Sánchez e Daniel Myrick hanno dato vita a The Blair Witch Project, girato nell’ottobre 1997 con un budget di soli 60 mila dollari. Protagonisti della vicenda tre amici, Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael C. Williams, che dopo aver saputo della scomparsa di tre ragazzi nei boschi di Burkittsville nel Maryland, decidono di realizzare un documentario per fare luce su una leggenda locale: quella della Strega di Blair. Il nome rimanda ad un’anziana di nome Elly Kedward vissuta alla fine del Settecento nel paese di Blair, accusata di atti di violenza ai danni di bambini della comunità.

L'annuncio di scomparsa dei tre protagonisti di The Blair Witch Project
Un fotogramma dal film The Blair Witch Project

Vincitore del Premio Giovani per il miglior film straniero al Festival di Cannes nel 1999, The Blair Witch Project ha segnato un punto di svolta nel genere horror, introducendo il sottogenere del found footage. Dopo il successo di questo primo capitolo, che incassa più di 248 milioni di dollari al botteghino, l’arrivo di due sequel, Il libro delle Streghe (2000) e Blair Witch (2016). Di recente, l’annuncio di Lionsgate per la produzione di un reboot in collaborazione con la casa di produzione horror Blum House ha sollevato delle controversie rese pubbliche dal cast del film originale.

Il motivo dietro il malcontento del cast

The Blair Witch Project è stato distribuito dalla Artisan Entertainment, successivamente acquisita da Lionsgate nel dicembre del 2003. Quest’ultima non ha avuto un ruolo nella produzione o nella distribuzione del film originale. Una volta terminate le riprese, ogni membro del cast ha guadagnato 300 mila dollari per l’acquisizione delle proprietà. Il cast ha quindi inviato una lettera a Lionsgate richiedendo «pagamenti retroattivi e futuri» legati al film originale, paragonabili all’importo che avrebbero ricevuto tramite il sindacato degli attori Sag-Aftra.

 

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Gli attori hanno infatti evidenziato la mancanza di una rappresentanza sindacale adeguata durante la produzione del film originale. Hanno, inoltre, richiesto «una consulenza significativa» su eventuali progetti futuri, compresi reboot e sequel del franchise di Blair Witch che includano i loro nomi o immagini. Sugli ultimi due sequel, gli attori hanno espresso delusione per l’accoglienza negativa. Hanno poi richiesto di autorizzare una sovvenzione annuale di 60 mila dollari per sostenere un aspirante regista durante la realizzazione del suo primo lungometraggio.

La voce di registi e produttori

«Pur rispettando il diritto della Lionsgate di monetizzare la proprietà intellettuale come meglio crede, noi registi originali dobbiamo sottolineare il contributo significativo del cast originale – Heather Donahue, Joshua Leonard e Mike Williams. Celebriamo l’eredità del nostro film e, allo stesso modo, crediamo che gli attori meritino di essere celebrati per la loro duratura associazione con il franchise», si legge nella dichiarazione di Sánchez e Myrick, affiancati dai produttori Gregg Hale e Robin Cowie.

Lionsgate non ha ancora dato una risposta.

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