Caffè letterari, mostre, ristoranti: i luoghi di Milano dove la diversità si fa valore

Abbattere le barriere e scoprire il valore della diversità. Questa la filosofia che accomuna una serie di eventi, bar, luoghi di Milano che promuovono il diritto universale al lavoro offrendo occupazione a persone disabili.

 

E’ il caso di Rab: “questo non è un bar”, avverte lo slogan sull’insegna, ma un caffè letterario con una libreria internazionale, riviste di settore e una ricca programmazione culturale, che si basa su un’idea di società ancorata su un’economia di tipo solidale e la riappropriazione di uno spazio di socializzazione. Rab, al momento, spiega Valentina Lubelli una dei soci della struttura: “offre lavoro anche a ragazzi affetti da disabilità intellettive: due assunti e tre tirocinanti”. Il valore aggiunto di questo luogo non vuole, però, essere la creazione di una vetrina volta a stimolare la solidarietà e la pietà dei clienti. “Vogliamo che chi viene qui apprezzi ciò che offriamo: un ambiente accogliente, un’oasi di relax in una città frenetica come Milano”. “ Rab – continua Lubelli – ha una forte personalità a partire dall’arredamento e dall’ambiente casalingo fino alla presenza dei nostri ragazzi che, nonostante abbiano delle limitazioni su certi fronti, offrono a chi entra in contatto con loro una chiave di lettura diversa nella comunicazione, un modo di relazionarsi molto spontaneo, genuino e scevro da sovrastrutture”.

 

Stesso spirito di integrazione caratterizza la mostra Dialogo nel Buio, progetto ospitato e ideato dall’Istituto dei Ciechi di Milano, che propone un percorso che si compie in totale assenza di luce accompagnati, da esperte guide non vedenti. Un viaggio nella completa oscurità per sperimentare un nuovo modo di vedere, stimolando tutti gli altri sensi. Promosse nel corso degli anni una serie di iniziative sempre più varie come il “Caffènoir” e la degustazione “Wine in the dark”. “Offriamo lavoro a 60 persone non vedenti e ipovedenti e ci impegniamo ad abbattere le barriere create dal pregiudizio”, spiega Laura Muro dello staff di Dialogo nel buio. Iniziative, queste, utili a far cadere i pregiudizi e a dimostrare che anche senza la vista è possibile godersi la vita. “Un’esperienza emotiva molto forte – continua Muro  – e di scambio. Alla fine del percorso è offerto un momento di riflessione con la guida, dove lo spettatore ha la possibilità di interagire prima con la persona e poi con il cieco”.

 

Varia è la proposta milanese in questo senso: GusTop e La locanda alla mano sono altri luoghi, nello specifico ristoranti, dove i disabili si dilettano a fare impresa con il buon cibo e l’accoglienza.

 

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