Lotta all’evasione, dati incoraggianti: nel 2017 recuperati 20,1 miliardi

Nel 2017 la lotta all’evasione fiscale ha fatto registrare numeri da record. L’attività di recupero svolta dall’Agenzia delle Entrate ha infatti riportato nelle casse dello Stato ben 20,1 miliardi di euro, il 5,8% in più rispetto al 2016. Di questi, 11 miliardi provengono da versamenti diretti effettuati in seguito a controlli, 1,3 miliardi dalle lettere di compliance e 400 milioni dagli accertamenti sulle richieste di adesione alla “voluntary disclosure”. I restanti 7,4 miliardi sono invece stati ottenuti tramite i ruoli, con un gettito derivante dalla definizione agevolata delle cartelle (la cosiddetta rottamazione) pari a 6,5 miliardi.

Si stima che in Italia l’evasione fiscale complessiva ammonti a oltre 110 miliardi di euro annui. I 20,1 miliardi recuperati ne rappresenterebbero dunque poco più del 18%.
Soddisfatto per i risultati ottenuti il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan: «Lo trovo un quadro incoraggiante, la riscossione è in crescita – ha commentato. Non è un fenomeno una tantum, ma strutturale. Questo permette di guardare con maggiore fiducia al futuro». Tuttavia, secondo il ministro, l’area di «maggiore criticità» nel contrasto all’evasione rimane quella relativa all’Iva: «Si tratta di un processo che richiede tempo, ma di anno in anno stiamo facendo passi in avanti».

«I numeri ci dimostrano che non è vero che un fisco più vicino ai contribuenti è un fisco più debole con gli evasori», ha invece aggiunto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «Si è fatto il possibile, ma si può dire che si poteva fare di più. Ce lo chiedono le condizioni del ciclo economico soprattutto per i giovani, le donne e il Mezzogiorno, dove lavoro e investimenti fanno più fatica».

I dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate sono stati immediatamente utilizzati a fini elettorali dalle forze di governo. Da un lato la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi ha gonfiato l’ammontare delle riscossioni a 25,8 miliardi includendo nel conteggio finale anche le somme riscosse per Inps, Inail ed enti locali (da sempre non contemplate dalle statistiche annuali) per “allinearle” alle sue previsioni di settembre; dall’altro l’account twitter del Partito Democratico ha confrontato la recente performance con quella dell’ultimo governo Berlusconi, che nel 2010 si era fermato a quota 10,5 miliardi. (av)

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