Il passato per ispirare giovani lettori, intervista alla scrittrice Laura Pezzino

Laura Pezzino

Nel suo primo romanzo per ragazzi , “Il giorno in cui cambiò ogni cosa“, Laura Pezzino racconta l’estate della giovane Cora e la sua storia si intreccia indissolubilmente con quella della nonna, una staffetta partigiana durante gli anni della Resistenza. Pezzino, giornalista e scrittrice che ha lavorato per quattordici anni nella redazione di Vanity Fair, esplora tre generazioni di donne ognuna delle quali affronta sfide e svolte epocali in momenti storici completamente diversi.

Attraverso un racconto eroico e avvincente, viene inserito trasversalmente in tema della Resistenza e della lotta partigiana per aiutare anche i più piccoli a comprendere meglio il proprio passato e diventare consapevoli cittadini del futuro. Abbiamo intervistato l’autrice del romanzo, Laura Pezzino.

Laura Pezzino, autrice del romanzo "Il giorno in cui cambiò ogni cosa"
Laura Pezzino, autrice del romanzo “Il giorno in cui cambiò ogni cosa”
COME NASCE L’IDEA DEL ROMANZO “IL GIORNO IN CUI CAMBIO’ OGNI COSA”?

Mi sono accorta che i bambini sono naturalmente attratti dalle belle storie. Ho quindi voluto raccontare proprio quella di Cora, una bambina che attraverso la sua inaspettata avventura estiva, scopre la lotta tra fascisti e partigiani. Con questo espediente ho cercato di rendere i fatti accessibili anche ai giovani lettori.

PERCHE’ LA DECISIONE DI TRATTARE TEMI DEL GENERE RIVOLGENDOSI A BAMBINI E RAGAZZI?

Ho deciso di inserire la tematica della Resistenza per aiutare i ragazzi a comprendere un passato che sembra lontano ma è estremamente attuale. L’inclusione degli scontri storici tra Partigiani e Fascisti entra all’interno della narrazione attraverso i diari di Irma, la nonna di Cora e staffetta durante la guerra.

COME HA RESO COMPRENSIBILI I FATTI STORICI?

Quando parlo dei fatti storici, aggiungo  sempre delle “voci del dizionario” per spiegare in modo semplice ed efficace concetti come la Resistenza o i Partigiani. Volevo che chiunque si fosse approcciato alla lettura del libro potesse avere tutte le conoscenze di base per poterlo capire appieno. Penso sia fondamentale che i bambini, fin da piccoli, sappiano cosa è successo nel Paese in cui vivono per diventare cittadini migliori.

Ho poi cercato una chiave che rendesse la storia impolverata accattivante per i giovani lettori. Per questo motivo mi sono cimentata in un racconto che parla del bene e del male, e quindi di partigiani contro fascisti. Volevo aiutare i bambini a comprendere e calarsi le vicende nella realtà in cui vivono.

QUALE MESSAGGIO VUOLE TRASMETTERE LA STORIA DI CORA?

Volevo far passare un messaggio semplice ma importantissimo: quando si vive in un luogo e ci si vuole rimanere, bisogna farlo con consapevolezza. Bisogna capire dove siamo e chi vogliamo essere: si deve scegliere da che parte stare. Questo è un concetto che anche i più piccoli comprendono bene. Ed essere partigiani, come dice la parola stessa, significa proprio essere di una parte piuttosto che di un’altra.

E’ ANCORA IMPORTANTE PARLARE DI ANTIFASCISMO?

Parlare di antifascimo è sempre importante, soprattutto con le nuove generazioni. I bambini capiscono il concetto di giustizia molto più di quanto pensiamo.

Oggi come allora, è fondamentale essere antifascisti. L’antifascismo è l’adesione a valori come la solidarietà, il combattere la violenza e l’arroganza, resistendo a chi usurpa il potere e a chi non rispetta gli altri. Questi sono principi cruciali da trasmettere ai futuri cittadini.

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